INVIATO CITTADINO Esposta in Sala dei Notari l’opera degli infioratori di San Martino in Colle
Celebra Francesco e Perugino. Coniuga arte e fede in efficace sintesi
Esposta (per tutta la giornata di ieri) in Sala dei Notari l’opera degli infioratori di San Martino in Colle. Celebra Francesco e Perugino. Coniuga arte e fede.
Il Gruppo Infioratori San Francesco di San Martino in Colle omaggia il Genio rinascimentale di Raffaello
Palazzo Della Penna, presentato ufficialmente il floreale omaggio a Dottori degli Infioratori di San Francesco
Gli infioratori di San Martino in Colle hanno preparato "Dinamismo floreale per ripartire", uno speciale omaggio a Gerardo Dottori
Dopo l’omaggio a Raffaello, e quello a Dottori alla Penna è stata la volta del Perugino, di cui si è anticipata la ricorrenza (2023) del quinto centenario dalla morte.
(foto Sandro Allegrini)
Un’esposizione – questa del capolavoro realizzato in petali di fiori – fortemente voluta dall’Assessore Leonardo Varasano che ha stabilito un filo diretto col gruppo sanmartinese.
Un’opera che coniuga egregiamente arte e fede. Come ci racconta il cordinatore Rudy Trapassi, validamente affiancato dalla moglie Katia Forti e dai borgaroli del rione San Francesco.
L’opera rappresenta i santi Francesco e Costanzo, ai lati sinistro e destro, sovrastati dal tondo Moretti. E non è priva di significato la circostanza che le eredi dello storico laboratorio Caselli-Moretti (Anna Falsettini e la figlia) abbiano voluto essere presenti in Sala dei Notari.
L’incoronazione della Vergine (ispirata al Perugino) si carica di ulteriore sacralità se si tiene conto del fatto che i realizzatori sono persuasi fedeli della Madonna del Cardeto, celebrata a San Martino in Colle la prima domenica di giugno. Proprio dall’immagine della Vergine è partito il primo contatto tra l’Inviato Cittadino e gli amici sanmartinesi alle cui vicende è stato bello interessarsi.
Infioratori San Francesco, non solo Madonna del Cardeto, ma anche Perugia e Madonna delle Grazie per il Corpus Domini
Animano il gruppo le famiglie Trapassi, Trequattrini, Bistarelli, Pierini, Mattioni, Tomassini, Pochini.
Lode a un’opera, ammiratissima in tutta la giornata. Anche perché ha saputo unire, in sintesi ispirata, valori di fede e cultura. Non è priva di rilievo la circostanza che – come accade per la realizzazione delle sacre icone nel mondo orientale – i realizzatori alternano momenti di preghiera e socialità. Per andare avanti nel solco della tradizione, tutelando i valori della comunità. Un’opera effimera per proiezioni durature nel futuro.