Romizi incontra il cavalier Vittoria Ferdinandi: "Perugia è orgogliosa e ti è riconoscente"
Il sindaco ha ricevuto a Palazzo dei Priori la perugina, fondatrice del ristorante e centro polifunzionale Numero Zero che è stata insignita della prestigiosa onorificenza dal presidente Mattarella
Sentimenti di orgoglio e riconoscenza. Sono quelli che Andrea Romizi ha voluto esprimere a nome della città di Perugia a Vittoria Ferdinandi, incontrata nella mattina di oggi (lunedì 4 gennaio) a Palazzo dei Priori dopo che la fondatrice e direttrice del ristorante e centro polifunzionale Numero Zero è stata insignita del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. La perugina è stata nominata, infatti, tra gli “eroi sociali” del 2020 "per il suo contributo nella promozione di pratiche di autonomia e di inclusione sociale per i malati psichiatrici".
A lei Romizi ha espresso la soddisfazione e l’orgoglio della Città di Perugia per il prezioso riconoscimento attribuitole dal Capo dello Stato, ma anche la riconoscenza per l’importante progetto di inclusione sociale che ha realizzato a favore dei ragazzi con disturbi psichiatrici. “Un progetto innovativo - ha detto Romizi- che è senz’altro un esempio concreto di ciò che significa inclusione. Quando ci sono luci accese come questa, possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo e fiducia; mi auguro che ve ne siano sempre di più anche nella nostra città”.
VIDEO Vittoria Ferdinandi, il 'cavaliere' dell'inclusione e il sogno possibile di Numero Zero
Felice e orgogliosa del cavalierato colei che per tutti in città è 'Dada'. “Il riconoscimento del Presidente della Repubblica dà valore alle realtà che si occupano di sociale, che troppo spesso restano nell’ombra, e di questo sono molto contenta - ha detto Vittoria, a cui il sindaco ha donato una pergamena e un omaggio -. Sono felice anche di essere qui oggi. Il nostro progetto, fin da subito, ha avuto l’appoggio del Sindaco e dell’amministrazione comunale, quale esempio di buona politica che va oltre le ideologie. Mi auguro - ha concluso - che nel 2021 si rafforzi l’azione verso una società che lascia indietro sempre meno persone e sia capace di dare risposte umane alle esigenze dei più deboli”.