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INVIATO CITTADINO Rocca Paolina, qualcosa bisogna pur fare

Occorre una manovra su più fronti, al solo e unico scopo di salvare il salvabile

Rocca Paolina, affetta da polimorbilità senile. Senectus ipsa morbus (“la vecchiaia è di per sé una malattia”) è stato scritto. Ma qualcosa bisogna pur fare.

Ampia la discussione suscitata in città, oltre che sui social, dal nostro servizio.

Le analisi in gran parte convergono. Polimorbilità senile, è vero. “Ma è anche colpa nostra”, soggiunge qualcuno. Precisando: “Se i patrioti perugini, animati da furia iconoclasta, non avessero scapitozzato la Rocca, queste infiltrazioni non ci sarebbero”. 

FOTO - Perugia, infiltrazioni alla Rocca Paolina: le immagini

Ma è inutile – come si dice – piangere sul latte versato. Vediamo l’anamnesi e le possibili terapie a favore della grande malata del Sangallo.

È communis opinio che una delle fonti di infiltrazione siano le radici delle piante ai Giardinetti Carducci. Allora che si fa? Abbattiamo tutto? Attenti ai difensori del verde… che non hanno poi tutti i torti.

Un esperto di settore, l’architetto Luigi Fressoia, evidenzia alcune delle possibili fonti del disastro.

Non a caso, se ne occupa da almeno tre lustri e ci ha pure dedicato uno studio.

Ricorda: “Sopra ci sono aiuole (irrigate d’estate). Oltre a tombini e condutture varie”. Questo per i giardinetti.

Venendo al viale dell’Indipendenza, “Ci sono bordi di manto stradale che non chiudono bene coi cordoli, ci sono alberi e bulbi di terra, spessori incontrollabili”.

E conclude: “Terra e strutture murarie sepolte mandano l’acqua ora di là ora di qua”. Imprevedibilmente.

Per arrivare all’assurdo che “in periodi piovosi abbiamo poche infiltrazioni, mentre queste risultano abbondanti in periodi di secco”.

C’è chi non omette di considerare che l’impianto elettrico rifatto di recente viene messo a dura prova. Lo dimostra lo scatto in gallery con rivoli d’acqua che investono prese elettriche, creando una evidente situazione di pericolo.

Allora? Un vecchio, in quanto tale, non merita cure appropriate? Certamente sì! Il fatto è che occorre agire su più fronti. Ossia, il piano di calpestio dei giardini, viale dell’Indipendenza, il marciapiedi a ridosso del Muraglione… non è un caso che, sotto il curvone, in adiacenza alla Rocca, il muro abbia evidenziato problemi di cedimento.

Osserva il pittore Francesco Quintaliani, esperto di settore: “Non ci sono solo i giardini C'è anche la strada e potrebbe "perdere" la fognatura di smaltimento delle sue acque. C’è il deflusso di tutta l’acqua del tetto della Prefettura C’è tutto il piazzale di fronte al Brufani. Tante acque. Tante infiltrazioni”.

Sic stantibus rebus, occorre, insomma, una manovra su più fronti, al solo e unico scopo di salvare il salvabile. Prendendo, come si dice, il toro per le corna.

C’è chi parla di vendetta di Paolo III per la distruzione della sua “creatura”. Ma un Papa può essere vendicativo?

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