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La Giunta Romizi "doma" il bilancio comunale: il debito procapite da 800 a 600 euro risparmiati 23 milioni

Azzerato il ricorso alle anticipazioni di tesoreria e raddoppiati gli investimenti nel sociale. Solo 7 giorni di ritardo nel pagamento dei fornitori

Diminuisce l’indebitamento del Comune, cala quello per ognuno dei cittadini (da 801 a 604 euro), minor ricorso alle anticipazioni di tesoreria e pratiche virtuose nella tempistica dei pagamenti ai fornitori (da -77 a -7 giorni).

Sono solo alcuni dei numeri del rendiconto 2018 predisposto dalla Giunta e che sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale entro il 30 aprile.

Alla fine del 2013 il Comune era esposto per circa 40 milioni di euro, mentre a fine 2018 ha registrato un’anticipazione di Tesoreria e utilizzo di fondi vincolati di 13.940.000 di euro, con un miglioramento di quasi 26 milioni di euro. Dai dati dell’anticipazione per il 2019, si annuncia un recupero integrale della stessa già dal mese di giugno 2019.

Il disavanzo tecnico rilevato all'inizio della consiliatura di 34.648.000 milioni di euro, che si è previsto di ripianare in 28 anni con un recupero di 1.237.000 euro all'anno, a fine 2018 ammonta a 26.683.000 milioni di euro con un maggior recupero di oltre 3 milioni rispetto a quanto preventivato. Inoltre, anche nel corso del 2019 il ripiano sarà maggiore di oltre 2 milioni di euro rispetto alla quota standard; in tal modo si stima che a fine 2019 il disavanzo da recuperare ammonterà a circa 22 milioni di euro con un ripiano complessivamente superiore di circa 5 milioni rispetto a quanto inizialmente previsto.

Il fondo crediti di dubbia esigibilità, che a fine 2013 ammontava a € 7.613.000, registra a fine 2018 un valore di 96.202.000 milioni di euro, importo destinato a superare abbondantemente quota 100 milioni con lo stanziamento di oltre 15 milioni di euro effettuato per l'anno 2019. Il fondo potrà quindi offrire piena copertura al monte crediti di difficile esazione contribuendo a rendere maggiormente solidi i conti del Comune di Perugia. Se poi si tiene conto anche degli altri stanziamenti prudenziali ai fondi rischi, la cifra a fine 2018 raggiunge quasi 99 milioni di euro.

L'indebitamento del Comune, che a fine 2013 superava i 133 milioni di euro, si assesta a fine 2018 a 101.136.000 milioni con un incidenza pro capite che si è quindi ridotta da 801 a 604 euro; tutto ciò nonostante i nuovi mutui contratti per sostenere le numerose manutenzioni straordinarie effettuate sulle strutture scolastiche, secondo il piano varato nel 2016 per circa 26 milioni di euro e su altri beni pubblici.

Sul fronte della spesa corrente l'Amministrazione Comunale si è impegnata a ridurre e contenere la spesa senza tuttavia incidere sul livello dei servizi offerti ai cittadini: a fine 2013 la spesa superava i 178 milioni di euro, mentre a fine 2018 si assesta su 155.558.000 milioni con un risparmio di quasi 23 milioni di euro. D’altro canto, i servizi sociali per le fasce svantaggiate sono stati incrementati, con stanziamenti che sono passati da 9 a 15 milioni di euro. Sempre a fronte della riduzione dei trasferimenti statali agli enti locali che dall'anno 2014 ha fatto registrare un -53% con il punto più basso nel 2018 con 15.164.000 milioni.

Per quanto riguarda gli investimenti, a fine 2018, la cifra si aggira complessivamente intorno ai 100 milioni di euro.

Sul fronte dell’evasione fiscale, il comune di Perugia ha recuperato nel 2018 circa 5 milioni di Tari e 5,6 di Imu e ha inviato ruoli per quasi 18 milioni contro i 4 dell’anno precedente.

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