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INVIATO CITTADINO Riqualificazione di Piazza Danti, ci sarà anche un'opera di Artemio Giovagnoni

Manterrà memoria della Turrenetta e del teatro in dialetto perugino

Riqualificazione di piazza Danti. Un’opera scultorea di Artemio Giovagnoni manterrà memoria della Turrenetta e del teatro in dialetto perugino.

Un lavoro complesso che partirà in settembre, vedendo tutti concordi. Anche in relazione alla valorizzazione della chiesa cattedrale, ormai tornata all’antico splendore.

Una pennellata di peruginità lambirà il Turreno e la sua dependance. Chiarito che “Rimarranno nella piazza solo alcuni parcheggi di emergenza e per il carico-scarico, già oggi presenti all’incrocio tra via Bartolo e via Ulisse Rocchi” e che “eccezionalmente sarà possibile, previa rimozione di un paletto, accedere all’area antistante il Turreno per il solo scarico di attrezzature…”, ecco la bellissima notizia.

Verrà posizionata davanti al Turreno un’opera del grande scultore e illustre medaglista perugino. Drammaturgo di rango, non scrittore della domenica.

Bella notizia che si lega alla celebrazione del centenario dalla nascita. Risulta che siano in preparazione riedizioni di opere importanti, quale “Beniamino Ciofetta appaltatore” (titolo originale “Il Quartierino”) in cui il grande Gianfranco Zampetti vestirà ancora una volta i panni del manovale Polpetta (ruolo in cui lo volle lo stesso Artemio).

Anche il Corciano Festival ha in preparazione due rappresentazioni di una commedia e una serata di prose e poesia con l’Accademia del Dónca (per la quale sono previste significative novità!). Oltre a una mostra sontuosa di opere di rilievo della produzione scultorea in chiave diacronica.

Per non parlare di un’altra mostra a lungo desiderata. È noto, infatti, che la famiglia ha donato diverse opere di Giovagnoni alla Chiesa e che questi capolavori stanno nei depositi del Museo Capitolare. Si dà per certo che anche queste verranno esposte nel portico dei Canonici e nelle sale interne.

Circa l’opera da mettere davanti al Turreno, è in atto un confronto con la Soprintendenza per valutarne consistenza e tipologia. Ma già si è deciso quale sarà ed è certo che verrà realizzata in bronzo. Una copia conforme, in mutate dimensioni, tali da renderla visibile dalla parte iniziale del corso.

L’idea è quella di ubicare in quello spazio un lavoro dell’artista le cui opere, spesso di carattere sacro, sono sparse per la città. Prima di tutto fa bella mostra di sé, lì vicino, la Porta del Giubileo a pochi passi dal Turreno e visibile da piazza Danti. Un dialogo fra quell’opera sacra e questa di prossima collocazione, di ispirazione laica e affettiva.

La scelta di posizionare una scultura di Artemio in questo punto riveste un particolare significato in considerazione del fatto l’artista fondò il gruppo teatrale “Città di Perugia” con cui mise in scena tante rappresentazioni di successo, soprattutto all’interno della Turrenetta. Era 13 gennaio 1973 quando in questo teatrino Giovagnoni aprì la Stagione con la rappresentazione della commedia “L’annataccia”. E andò avanti per quasi un ventennio, raccogliendo successi a piene mani. Finché, nel triste giorno dell’8 marzo 1992, fu sfrattato e costretto a cercarsi casa altrove. Un luogo di accoglienza fu il Piccolo Teatro del Sodalizio di San Martino, alla cui costruzione collaborò lui stesso con indicazioni e consigli. Perché la memoria della Turrenetta resta indelebile nel cuore e nella mente di tanti perugini. E una persona, specie un artista, non muore mai finché viene pronunciato il suo nome. E finché se ne ammira l’opera. Ex eorum fructis cognoscetis eos.

PS: Sento che serpeggia la curiosità di conoscere quale sia l’opera che verrà esposta in piazza Danti. Dichiaro di conoscerla, ma mi astengo dal rivelarlo. Almeno fin tanto che non mi verrà concesso di farlo.

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