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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Pozzuolo Umbro, come ricordare lo scienziato pacifista Franco Rasetti

Parla il presidente Claudio Monellini

Palazzo Moretti, Pozzuolo Umbro. Ricordare lo scienziato pacifista Franco Rasetti con una celebre intervista. Fu condotta esattamente 40 anni fa (1982) da Judith Ronnie Goodstein, storica americana della scienza e della matematica, oltre che scrittrice. La Goodstein ha lavorato per molti anni presso il California Institute of Technology (Caltech), dove è archivista universitaria emerita.

L’iniziativa è stata tenuta sotto il brand “Memorie di un naturalista: Franco Rasetti CIT - Oral History Project, 1982”. 

FOTO - Ricordare lo scienziato pacifista Franco Rasetti

L’intervista fu condotta in Belgio, a Waremme, dove lo scienziato di Pozzuolo è vissuto dal 1977 fino alla scomparsa, avvenuta nel 2001, quando aveva da poco compiuto il secolo di vita.

Dice Claudio Monellini, presidente dell’Associazione intestata al nome e alla memoria di Franco Rasetti: “Presso il nostro archivio storico abbiamo una copia di questa intervista. Ne abbiamo parlato in collaborazione con David Ceccarelli, storico della scienza presso Università di Roma Tor Vergata, collaboratore della Linda Hall Library Research Fellow, che ha tradotto l’intervista fatta allo scienziato umbro il 4 febbraio 1982”.

Come ne siete venuti in possesso?

“Ricordo che il testo originale è conservato presso l’archivio del California Institute of Tecnology a Pasadena in California. Non abbiamo avuto grossi problemi ad ottenerlo”.

Insomma: sono stati generosi!

“È un indubbio riconoscimento del lavoro svolto con impegno costante dall’Associazione nel corso di questi anni”.

Disponete di un archivio e di materiali fondamentali, vero?

“Il lavoro di gestione dell’archivio ci permette di approfondire e studiare questo importante uomo di scienza, ricostruendo non solo il versanteo biografico, ma anche i profili dei componenti della famiglia e i suoi rapporti professionali”.

Cosa emerge, di nuovo e di importante, da questa celebre intervista?

“Emergono particolari e risposte che egli fornisce circa molti aspetti della sua vita. Infatti Rasetti non di limita a parlare dell’aspetto professionale, ma racconta relazioni, espone punti di vista”.

Quali i personaggi nominati da Rasetti?

“Racconta della sua  amicizia con decine di scienziati attivi in vari settori. Cita: Millikan, Raman, Theodosius Dobzhanshy, Heisenberg, Lise Meitner, Otto Hahn, Giuseppe Levi, Resser e molti altri”.

Dice qualcosa anche sulla politica?

“Certamente: esprime, fra l’altro, la propria posizione, durante il regime, di fiero antifascista. In fondo il pacifismo fu la prima molla che lo fece allontanare dai progetti dell’atomica e dal gruppo di via Panisperna. Per dedicarsi ed eccellere in studi di carattere naturalistico, per i quali fu apprezzato nel mondo”.

In quell’intervista, Rasetti parla del progetto bomba?

“Di grande rilievo è il suo riconosciuto ruolo di fisico sperimentale all’interno del gruppo di via Panisperna. Si trova conferma del suo compito chiave nella fase di ricerca, fino alla scoperta della radioattività artificiale”.

Si allontanò per motivi etici e ideologici, vero?

“Significativa è la sua risposta per quanto riguarda la ricerca scientifica a scopo bellico che lui condanna, rifiutando di partecipare (nel 1943) ad un progetto parallelo a quello di Los Alamos”.

Parla della sua nuova vocazione naturalistica?

“Non solo. Approfondisce il suo lavoro di paleontologo raccontando le esperienze e l’amicizia con Resser, illustre collega di fama mondiale”.

Come Associazione, intendete utilizzare questi materiali?

“Con la collaborazione di David Ceccarelli, l’Associazione Franco Rasetti si impegnerà per fare di questo lavoro di traduzione e approfondimento una publicazione da aggiungere alle tante altre già prodotte”.

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