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Leucemia mieloide acuta, la scoperta dei ricercatori

UniPg ha partecipato allo studio che ha permesso di sviluppare nuove cellule CAR-CIK: riconoscono e aggrediscono le cellule dalla leucemia mieloide acuta

I ricercatori dell’Università degli Studi di Perugia hanno collaborato alla realizzazione di uno studio, coordinato dalla Fondazione Tettamanti, che ha consentito di sviluppare, grazie all’ingegneria genetica, linfociti “speciali” capaci di riconoscere e aggredire le cellule dalla leucemia mieloide acuta, una patologia aggressiva che provoca ricadute nel 70% circa dei pazienti adulti e nel 30% dei bambini trattati con le terapie oggi in uso. 

I linfociti modificati in laboratorio, spiega l'Ateno, "prendono il nome di CAR-CIK (Chimeric Antigen Receptor-Cytokine Induced Killer) e, a differenza di quelli già in uso nella terapia CAR-T, sono estratti dal sangue di un donatore (e non più dal paziente) attraverso un processo più semplice e meno costoso". 

Lo studio, prosegue la nota, "è un’evoluzione della terapia CAR-T che ha mostrato finora eccellenti risultati nella leucemia acuta linfoblastica, mentre risulta meno efficace nella leucemia mieloide acuta, la forma più comune negli adulti". 

La ricerca è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, del Ministero della Salute, dell’European Research Council (ERC), dell’Associazione “Quelli che…con LUCA” onlus, del Comitato Maria Letizia Verga, dell’Associazione “Amici di Duccio" e del “Comitato per la vita Daniele Chianelli” di Perugia. 

Lo studio, pubblicato sulla rivista Blood Advances, ha come primi autori Vincenzo Maria Perriello (ricercatore dell’Università degli Studi di Perugia) e Maria Caterina Rotiroti (ricercatrice Post-doc) e come ultimo autore Sarah Tettamanti (ricercatrice Post-doc). Entrambe queste ricercatrici afferiscono alla Fondazione Tettamanti, diretta dal professor Andrea Biondi, corresponding author dell’articolo. 

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