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Riapertura degli uffici postali, i sindaci dell'Umbria scrivono al Ministro Giorgetti

Toniaccini (Anci Umbria): "Ci attendiamo una risposta che possa essere risolutiva di questa vicenda"

La battaglia di Anci Umbria per la riapertura a pieno regime degli uffici postali non si ferma e dopo la manifestazione a Perugia dei Sindaci dell’Umbria, ora il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini scrive al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

“Ci attendiamo – afferma il presidente - una risposta dal Ministro che possa essere risolutiva di questa vicenda”.

Nella lettera viene ribadita la difficile situazione che si è venuta a creare con gli Uffici Postali, ma soprattutto i disagi quotidiani vissuti dai cittadini e le possibili ripercussioni sulla loro salute.

Il presidente evidenzia che la questione è “problematica comune ad altre città italiane” e riferisce dei “ripetuti incontri con i vertici nazionali di Poste Italiane” e del “presidio pacifico dello scorso 23 giugno davanti all’Ufficio postale centrale del capoluogo umbro, a esclusiva tutela dei cittadini e della loro salute. In quell’occasione, abbiamo ribadito la nostra posizione, che è quella dei cittadini, della necessità di avere uffici postali aperti a pieno regime in ogni comune e con orario prolungato, per evitare lunghe e pericolose file fuori dalle sedi, esponendo i cittadini, ancor più gli anziani, al freddo, durante l’inverno, e al caldo, in estate, con possibili ripercussioni sulla salute".

E ancora: "E’ stato un anno e mezzo di pandemia molto difficile sotto ogni punto di vista e in questo arco temporale – si legge nella missiva - abbiamo dovuto rivedere schemi e modalità operative, abitudini e comportamenti, abbiamo compreso quanto sia necessario agire con flessibilità, unendo le forze e cercando sempre punti di convergenza fra i diversi attori della società, agendo con buon senso e con grande responsabilità per il bene, quello non deve mai venire meno, né essere secondario ad altre logiche, della comunità, dei cittadini che la animano, in pieno spirito del Recovery Found. Poichè Poste Italiane rappresenta un servizio pubblico essenziale e, aggiungerei, imprescindibile, ritengo che debba andare incontro alle esigenze dei cittadini, di tutti i cittadini. A ciò si aggiunga che in molti comuni piccoli stanno chiudendo anche gli sportelli bancari, determinando un impoverimento di servizi che si ripercuoterebbe anche sull’attrattività di un territorio, sulla sua salvaguardia, sulla sua crescita e sviluppo. Proprio in questi giorni, stanno arrivando le lettere di Poste Italiane con cui si comunica il nuovo orario estivo degli uffici che è ancora più ridotto. E’ vero che ciò è sempre accaduto, ma in condizioni normali non avrebbe rappresentato un problema. Purtroppo, siamo ancora in una fase straordinaria e l’ulteriore limitazione di orari e di giorni lavorativi aggrava una situazione già fortemente compromessa. Tutto ciò detto, Le chiedo cortesemente di intervenire sulla vicenda che non è meramente umbra, né di Anci Umbria, o di Anci nazionale, ma del Paese Italia".

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