rotate-mobile
Attualità Centro Storico / Piazza Ignazio Danti

INVIATO CITTADINO Palazzo Biavati, già Conestabile della Staffa, si rifà il look

Un edificio ricco di storia… e di storie perugine

Palazzo Biavati, già Conestabile della Staffa, si rifà il look. Un edificio ricco di storia… e di storie perugine.

Per gli amanti della città è di sicuro interesse ricostruire le funzioni di questo edificio che ospita, al pianterreno, un noto negozio di abbigliamento, e all’interno l’Ordine degli Architetti, la Fondazione Umbria Jazz, Uffici comunali…

Ai primi del Novecento, al pianterreno ebbe sede il Garage Perugia, antesignano della vendita, assistenza, rimessa di veicoli a motore. Uno dei soci fu Augusto Chiuini.

Evidentemente un edificio marcato da una forte vocazione motoristica, se è vero che nei locali interni e cortile al pianterreno, nacque (1917) la prima scuola guida cittadina, con docente lo stesso Augusto Chiuini, pioniere dell’auto. Qui si formavano competenze per acquisire la patente di guida, molto ambita da nobili e benestanti. Ma anche dai giovani in partenza per la Prima Guerra Mondiale e aspiranti guidatori di mezzi militari. Augusto fu precursore degli istruttori e poi, insieme al fratello Umberto, avrebbe fondato il Garage Chiuini di piazza IV Novembre (rimessa e officina).  Dapprima come concessionaria delle auto Ansaldo, poi di quelle della Bianchi e successivamente della Lancia. Ne ho raccontato le vicende nel mio “100 anni di automobili a Perugia. Storia della famiglia Chiuini-De Poi” (Morlacchi editore). [Posso dire – senza accuse di millantato credito – che quel libro ha ricevuto il premio Volante d’Oro?].

L’edificio, noto col nome di palazzo Biavati, fu costruito – come ricorda una targa – a cura di Cherubino degli Ermanni. Il nome ricorre nel vicolo del Cherubino che fronteggia la chiesa del Gesù, vicino a via Volte della Pace. In comunicazione con questa parte dell’edificio e della BCC, di cui costituisce l’appendice.

Qui venne ospitato, nel 1819, Francesco I, Imperatore d’Austria. L’edificio porta il nome della nobile famiglia dei Conestabile Della Staffa.

È positivo che la facciata aperta su piazza Danti venga rimessa a posto a dovere.

FOTO - Palazzo Biavati, storia e storie perugine

Un aneddoto popolare.

Si racconta che il nobile titolare del palazzo rientrasse una sera col legnetto da un sopralluogo effettuato nelle sue proprietà di campagna. Approfittando dell’oscurità e avendo trovato il portone aperto, un villano aveva trovato rifugio provvisorio nel grande atrio del palazzo dove si era messo ad espletare delle fisiologiche funzioni molto urgenti. Il nobiluomo, di rientro col carrozzino, accortosi dello sfregio maleolente apportato al palazzo avito, avrebbe esclamato, con tono scandalizzato “Rimango!” a significare “Mi meraviglio!”. Al che il villano, tirandosi su i calzoni, avrebbe – di rimando – esclamato: “Vó armanete, io nvece ho fatto e arvò!” (“Voi restate, io invece ho finito e me ne vado”). Disomogeneità di linguaggio. Differenza di stile. Villania plebea e nobile bon ton.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

INVIATO CITTADINO Palazzo Biavati, già Conestabile della Staffa, si rifà il look

PerugiaToday è in caricamento