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Religione cattolica a scuola, sono 14mila gli studenti che hanno scelto il "no"

L’Umbria ha una percentuale di studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica, con valori riferiti al 2020-2021, del 12.35%

Sono 14mila gli studenti umbri che hanno rinunciato all’insegnamento della religione cattolica a scuola. Lo riporta l’analisi del dataset di cui l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar) sulla base dei dati del ministero dell’Istruzione.

Le tre regioni con il più alto tasso di non avvalentisi sono Toscana (25,23%), Emilia-Romagna (24,84%) e Liguria (24,61%), quelle con i tassi più bassi Molise (3,16%), Campania (2,72%) e Basilicata (2,57%). A livello di provincia, si va da Firenze con il 36,67% a Barletta-Andria-Trani con l’1,56%.

L’Umbria ha una percentuale di studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica, con valori riferiti al 2020-2021, del 12.35% su 120mila studenti. A Perugia sono il 12.17% e il 12.93% a Terni.

La scelta di non avvalersi dell’IRC cresce con l’età (scuole dell’infanzia 10,59%, scuole primarie 10,20%; scuole secondarie di primo grado 12,73%; scuole superiori 19,76%).

Per quanto riguarda le scuole superiori, il tasso è più alto negli istituti tecnici e professionali (22,76% e 23,49%, rispettivamente) che nei licei (16,05%). Fanno eccezione i licei artistici che raggiungono la percentuale record del 28,44% di scelte laiche.

Per chi sceglie di non frequentare l’ora di religione gli istituti devono offrire attività didattiche e formative; attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente; libera attività di studio e/o ricerca individuali senza assistenza di personale docente; non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica.

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