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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Radiomatori perugini collegano il mondo, apprensione per i "colleghi" di Tonga colpiti dal terremoto

La sezione perugina dell'ARI mantiene i contatti con le zone "calde" del pianeta fornendo informazioni e assistenza

I radioamatori perugini si mobilitano per il forte terremoto sottomarino di magnitudo 7.3 che ha colpito l’arcipelago di Tonga, nel Pacifico meridionale, facendo scattare l’allarme Tsunami.

Proprio in questi giorni su Nuku'alofa, Tongatapu Island sono presenti e attivi due radioamatori bulgari che stanno collegando migliaia di colleghi in tutto il mondo utilizzando il nominativo A35GC.

I radioamatori perugini, in costante contatto radio con i colleghi che operano dagli antipodi, si sono subito resi conto che c’era qualcosa che non andava quando improvvisamente sono cessate tutte le trasmissioni radio dall’arcipelago.

Tramite un sistema amatoriale di segnalazione di attività radio realtime, con inoltro delle informazioni combinato via radio e via internet (Rete Packet Cluster), sono arrivati subito messaggi che riportavano quanto stava accadendo nel Pacifico del Sud, prima ancora che la notizia circolasse sui media e sui social network.

Il presidente dell’Associazione Radioamatori Italiani Sezione di Perugia, in collegamento con un altro radioamatore che opera dalle isole Fiji, è riuscito ad avere notizie aggiornate sulla situazione dei colleghi bulgari in “trasferta” che, per mettersi al riparo, hanno dovuto abbandonare temporaneamente la stazione radio per portarsi sulla parte più alta dell’isola.

“Fortunatamente tutto è andato per il verso giusto e non ci sono stati danni, venerdì stesso intorno alle 21.30 locali diversi radioamatori perugini sono riusciti a contattare nuovamente la stazione radio dell’Isola di Tonga operata dai colleghi bulgari su diverse frequenze attribuite al servizio di radioamatore – si legge in una nota - La radio serve anche a questo, permette di restare sempre in contatto in qualunque angolo del mondo e in qualunque situazione”.

In questi giorni, inoltre, ci sono dei radioamatori italiani che stanno partendo proprio ora per trasmettere per due settimane dalla Repubblica Centroafricana, “sicuramente li collegheremo su tutte le frequenze ‘HF’ adibite al servizio di radioamatore e in qualunque modo operativo, dal Morse alla ‘fonia’, ma anche utilizzando i ‘modi digitali’ che connettono i nostri PC con il loro utilizzando le onde radio” prosegue la nota.

Sempre in questi giorni è terminata la “missione” in Djibouti, sul Corno d'Africa, dei radioamatori del “Mediterraneo DX Club” che “ci hanno permesso di collegarli in tutte le frequenze da 1,8 a 50 Mhz anche con un tentativo di collegamento ‘EME’ (Earth-Moon-Earth) che prevedeva l'uso della Luna come elemento di riflessione del segnale radio VHF che, inviato dalla nostra stazione radio sarebbe tornato indietro dopo un viaggio di oltre 2 secondi fino all'antenna in Africa, purtroppo per problemi logistici non è stato possibile ripetere il test già eseguito con successo qualche giorno prima con un nostro collega di Pavia” conclude la nota.

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