Spaccherei tutto, ma… A Perugia si insegna a dominare la rabbia. Parla lo psichiatra Bruno Chipi
Dice Chipi: “L’universo delle emozioni è affascinante, variegato e… indispensabile. Insieme al sistema cognitivo, permette di orientarsi, valutare e muoversi nel mondo”
Spaccherei tutto, ma… A Perugia si insegna a conoscere, e a dominare, la rabbia. Psicologia Umbria Festival, laboratorio esperienziale. Ci vediamo al Centro diurno “Fuori Porta” di via Bonfigli, venerdì 11 ottobre alle 18:00. Per parlare di rabbia, senza… arrabbiarsi.
Antonella Buffo e Bruno Chipi, psichiatri e gruppoanalisti, ci guideranno attraverso una presa di coscienza del problema per cui padre Dante schiaffò all’Inferno gli iracondi.
Dice Chipi: “L’universo delle emozioni è affascinante, variegato e… indispensabile. Insieme al sistema cognitivo, permette di orientarsi, valutare e muoversi nel mondo”.
Ma che si viene a fare in via Bonfigli?
“In questi laboratori esperienziali, l’obiettivo è quello di conoscere le emozioni primarie che fanno parte del nostro cervello più antico e sono funzionali all’adattamento e alla sopravvivenza dell’uomo. La prima emozione che esploreremo è la rabbia”.
Nella vita di tutti i giorni ci confrontiamo con questo sentimento-emozione?
“Le ondate di paura, di diffidenza, di ricerca del capro espiatorio a tutti i costi, hanno messo in moto meccanismi di rabbia e violenza le cui manifestazioni possono essere quotidianamente constatate. Ci è sembrato utile trovare strumenti di riflessione, indagine e condivisione, partendo proprio dalle emozioni che generano tali vissuti”.
Quanto c’è di naturale e quanto di “culturale” in questa nostra risposta allo stress?
“Le emozioni, e tra esse la rabbia, sono a metà strada tra natura e cultura: se l’impulso rappresenta il gesto, cioè l’azione reattiva ad uno stimolo, l’emozione è la risonanza emotiva di quello che si compie e di quello che si vede”.
Ma c’è modo di uscirne o di limitarne gli effetti negativi?
“Le emozioni possono essere represse, modulate, riformulate, secondo le categorie culturali della società in quel dato momento storico”.
È un problema che nasce oggi o è antico?
“L’incipit dell’Iliade sottolinea un’emozione molto forte, ossia l’ira di Achille. Per gli antichi greci, la rabbia è un’emozione, una modalità fondamentale della vita psichica degli eroi. A partire da questa considerazione, l’obiettivo che ci poniamo è esplorare e indagare le diverse facce della rabbia e la sua evoluzione”.
Cosa sono le “mappe emotive”?
“La costruzione delle mappe emotive prevede la distinzione tra impulsi, emozioni e sentimenti che, insieme, contribuiscono alla formazione dell’Uomo. Il laboratorio esperienziale, che avrà carattere divulgativo, sarà aperto a tutti”.
Come vi organizzerete?
“Ci sarà una parte teorica di definizione, analisi dei diversi componenti - fisiologici, psicologici e sociologici - della rabbia e la sua collocazione in un continuum che dà luogo a diverse espressioni”.
Per sfogare la rabbia, farete rompere oggetti?
“Per la parte esperienziale, ci varremo di una metodologia attiva: i partecipanti si potranno confrontare in un clima di non giudizio, di ascolto e di scambio reciproco, sulle proprie esperienze correlate alla rabbia”.
Allora non si faranno cocci?
“No di certo”.