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INVIATO CITTADINO Quelle querce sono in predicato di caduta... basta guardarle

Pericolo lungo il collegamento Via Torelli- Scuola Leonardo da Vinci

Collegamento Via Torelli- Scuola Leonardo da Vinci. Quelle querce sono in predicato di caduta… basta guardarle. E c’è un precedente da non dimenticare.

Erano tre. Una è caduta. Non erano due, ma tre le querce secolari che scandivano il sentiero. Quella più vicina alla scuola precipitò rovinosamente distruggendo infissi e parte del tetto. Il fattaccio accadde una mezz’ora prima dell’inizio delle lezioni e fu una fortuna. Altrimenti ne sarebbero stati travolti gli studenti che i genitori lasciavano nel tratto terminale di via Torelli, perché raggiungessero a piedi la scuola.

Poi quel sentiero è divenuto una strada d’emergenza, in terra battuta, per non stravolgere l’assetto naturale del parco, punteggiato dal verde degli olivi dei vecchi poderi Cuccurullo. Strada di sicurezza per consentire l’accesso ai mezzi di soccorso che non passerebbero nella curva strettoia di via Maria Bonaparte Valentini. Dove hanno dovuto cedere le armi i mezzi dei Vigili del Fuoco e le ambulanze.

Adesso la frana dell’apparato radicale residuo. Ora la novità è che il ceppo radicale di quella quercia caduta è a sua volta scivolato a valle. Ne abbiamo parlato in un recente servizio. 

INVIATO CITTADINO Elce, via Bonaparte Valentini. Non c’è pace

Pendono pericolosamente. Ma il fatto più grave è che le due querce residue sono pericolosamente pendute sopra la zona di passaggio. È un fenomeno che non può sfuggire. A non vederlo bisognerebbe chiudere gli occhi. Lo dimostra la foto in pagina.

Neve, vento, appesantimento, terreno borfo… E con le recenti nevicate e conseguente appesantimento di chioma e ramature, se ne è temuto il crollo.

Per non parlare del pericolo costituito dalla forte inclinazione e dallo spostamento del baricentro che potrebbe determinarne la caduta.

A ciò si aggiunga l’imbibimento del terreno di scarpata su cui radica la pianta: un ulteriore possibile fattore di cedimento.

Dunque, quelle due piante colossali vanno tenute sotto controllo e, probabilmente, rimosse. La loro caduta potrebbe risultare rovinosa. Con decine di tonnellate di peso che si abbatterebbe su persone e cose.

Ben magra soddisfazione sarebbe, per l’Inviato Cittadino (che soffrì il precedente crollo) dover esclamare “L’avevamo detto”.

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