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INVIATO CITTADINO Quelle corone sono ben meritate ma, una volta rinseccolite, togliamole

Le corone onorarie finiscono con l’imbruttire lapidi, tombe, cenotafi e monumenti

Quelle corone che onorano patrioti, uomini coraggiosi e pronti al sacrificio… tutte ben meritate ma, quando sono rinseccolite, togliamole.

Questo il senso di una telefonata di un amico lettore che mi offre il destro per evidenziare un male antico: quello di lasciare in loco le corone onorarie che finiscono con l’imbruttire lapidi, tombe, cenotafi e monumenti.

Basta fare un giro per la città per notare l’evidenza di un vizio antico. Indipendente dal colore di chi amministra.

Un esempio lampante è costituito dal monumento al Frontone per i caduti delle Stragi di Perugia del 1859. Qui le corone rinseccolite sono ben due e non fanno bell’occhio. Stessa scena poco più su, al Tiro di corso Cavour: è ridotta all’ecce homo una corona appesa alla lapide che celebra i martiri della Resistenza.

Stessa scena a lato del campetto da basket di piazza Fortebraccio.

Ma l’elenco include il cimitero monumentale e tanti altri luoghi celebrativi. Inutile tirarla per le lunghe.

Il 25 aprile, il 20 giugno, il 14 settembre… sono date memorabili e identitarie. Giustissimo celebrarle come memoria collettiva e omaggio ai caduti. Ma lasciare poi tutto sul posto è una negligenza poco perdonabile.

Soluzione semplice e a portata di mano: un bel giro con un camioncino del Cantiere comunale, dal Borgo Bello al Cimitero, da piazza Grimana a via Cesare Battisti. Caricare e portare in discarica. Altrimenti non si onora, ma si disonora ma memoria. Non decus, sed dedecus.

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