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Siamo in Quaresima, “per quarantasei giornate nun se fòn più le frittate”

Quando il detto popolare corrisponde esattamente alla durata del tempo di preparazione alla Pasqua

Quando il detto popolare corrisponde esattamente alla durata della Quaresima. In lingua perugina si dice “Per quarantasei giornate nun se fòn più le frittate”. Ma perché si dovrebbe cessare di friggere?

La spiegazione si richiama alla diffusa abitudine di friggere usando non l’olio, ma lo strutto. Ed essendo questo un grasso animale, si violava l’obbligo dell’astensione dalle carni nel periodo quaresimale. Da qui il divieto. Oggi, friggendo con l’olio, si può tranquillamente eludere il divieto.

Addirittura esisteva nelle campagne la diffusa abitudine di incartare la padella di frittura e attaccarla al chiodo in cucina. Unica eccezione consentita era quella del 19 marzo, quando si potevano preparare le frittelle di san Giuseppe.

Ma veniamo a un po’ di contabilità. La durata della Quaresima corrisponde a circa quaranta giorni, in memoria dei quaranta giorni che Gesù passò digiunando nel deserto. Nel rito romano, il calcolo esatto arriva a quarantaquattro giorni. Ma ecco che alla fine del quinto secolo, la quaresima iniziava di domenica (1º giorno), durava cinque settimane complete (5x7=35 giorni) e si concludeva il giovedì della settimana santa, per un totale di quaranta giorni esatti. Successivamente, l’inizio della quaresima venne anticipato al mercoledì precedente la prima domenica (altri quattro giorni), e nel computo della quaresima furono anche inclusi il Giovedì, il Venerdì e il Sabato Santo.

Anche quest’anno – ovviamente – il detto “ardice”: infatti, partendo dal 17 febbraio (data delle Ceneri) occorrono 46 giorni per arrivare alla Pasqua di Resurrezione, che quest’anno cade il 4 di aprile.

Rimane così confermata, ancora una volta, la validità del numero fisso delle “quarantasei giornate” delle quali si parla nel proverbio perugino.

Pasqua alta, media e bassa. A chiudere, una riflessione sulle tre definizioni di Pasqua “alta”, “media” o “bassa”.

Si definisce “bassa”, quando cade dal 22 marzo al 2 aprile; “media”, dal 3 al 13 aprile; “alta”, dal 14 al 25 aprile.

Allora stavolta stiamo sul medio. Alla luce di queste definizioni, si capisce come, quest’anno, la Pasqua si debba ritenere “media”. Bene così. In omaggio all’aureo brocardo: “In medio stat virtus”.

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