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Martedì, 23 Aprile 2024
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Il grande cuore dell'Umbria, patto di ferro per dare farmaci, volontari e speranza all'Ospedale dei poveri

Un nuovo protocollo di intesa per salvare e finanziare l'ospedale Rurale fondato dalla Fondazione Cucineli nel Mali, una delle nazioni più povere del mondo

C'è uno ospedale che salva vite e aiuta a far crescere, tra mille difficoltà di tutti i tipi, bambine e bambini meno fortunati dei nostri. E' stato fondato e pagato dal più illuste imprenditore umbro, Brunello Cucinelli, tramite la su fondazione di famiglia, e si trova in uno degli angoli di Africa più poveri: il Mali. L’Ospedale rurale “SOLOMEO RURAL HOSPITAL” ha bisogno di medicine, personale e soprattutto formazione professionale continua. Per fare tutto questo, importanti istituzioni di Perugia e dell'Umbria hanno deciso di firmare un protocollo in grado di dare delle risposte immediate e degli aiuti. Una collaborazione che vede in prima fila la Regione Umbria, Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, Associazione “Amici del Malawi”, Diocesi di Zomba-Malawi, AFAS (Azienda speciale farmacie del Comune di Perugia), Federfarma Umbria. 

“Un grazie sincero e non formale - ha ribadito al termine della firma il Cardinale Bassetti - alla Regione Umbria per il sostegno offerto ad un protocollo che riveste una straordinaria importanza in termini di aiuto e solidarietà verso i più poveri. Un sostegno che assume una valenza ancor più significativa se si considerano che avviene in un tempo in cui sono note le difficoltà finanziarie che interessano le amministrazioni pubbliche. Un grazie molto sentito anche ad AFAS e Federfarma per il loro importante contributo economico e di sostegno al progetto”.

La Regione Umbria ha collaborato sin dal primo anno nell’applicare la legge regionale che detta norme relative agli interventi di assistenza sanitaria in favore di Paesi extracomunitari in gravi difficoltà assistenziali sanitarie, attingendo da questa le risorse finanziarie, allo stesso tempo  vuole favorire tutte le iniziative di volontariato nell’ambito anche delle prestazioni del Servizio sanitario regionale. Ad Afas e Federfarma arriveranno farmaci, ma anche formazione professionale. Un protocollo come questo dimostra che aiutare anche a casa loro le popolazioni dell'Afria non è soltanto uno sloogan vuoto ma una grande opportunità per una comunità in estrema povertà e difficolta.
 

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