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Martedì, 16 Aprile 2024
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Perugia 1416, promossi e bocciati: Sant'Angelo domina, ma le ali si afflosciano all'ultimo ostacolo

Porta Santa Susanna vince con la raffigurazione di Perugia signora del Trasimeno, così come scolpita dai Pisano sulla Fontana Maggiore

Cori, tamburi, sfottò e tante proteste. L’assegnazione del Palio di Perugia 1416 è rocambolesca, a sorpresa e con tanto malumore. Porta Santa Susanna si aggiudica la Corsa del Drappo e, soprattutto, i 40 punti del Corteo storico. Punti che permettono di recuperare gli otto di svantaggio su Porta Sant’Angelo e di vincere, non senza proteste del rione che aveva dominato Tiro del giavellotto e Mossa della Torre. È il secondo anno consecutivo che Porta Sant’Angelo si trova in netto vantaggio prima delle prove dell’ultimo giorno e poi perde per una manciata di punti.

Diciamo subito una cosa per sgomberare il campo dalle illazioni (fermo restando che chi scrive esprime un giudizio personale, basato su quello che ha visto): il corteo di Porta Santa Susanna è stato il più bello (giudizio personale), ma anche il più filologicamente corretto (giudizio tecnico) pieno di rimandi storici e artistici.

La dama azzurra, signora del Trasimeno, specchio dell’immagine scolpita dai Pisano sulla Fontana Maggiore, simbolo della dedizione alla città del lago e fonte di approvvigionamento di pesce per Perugia, valeva l’intero corteo. L’edicola in forme gotiche montata sul carretto e spinta sotto Palazzo dei Priori era qualcosa di più di una semplice cornice. Il corteo in sé ha riproposto, così come gli altri rioni, le caratteristiche della contrada, dipingendone bellezze e storia.

Bella, ma realizzata con poca intensità, la ricostruzione agiografica di san Giorgio che uccide il drago ripresa da un affresco della basilica di San Pietro di Perugia.

Di difficile lettura l’allegoria della fama messa in scena da Porta Eburnea. La morte precede con la falce, a ricordare la caducità della vita; dietro, seduta sul carro, una splendida dama, con la spada, ricorda la fama degli eroi.

Porta Sole, invece, si appiglia alla stella a cui deve il nome, e mette sul carro una giovane e luminosa dama che con biondi veli, come i raggi, sconfigge il buio. Bella allegoria, ma un po’ povera.

Da Porta Sant’Angelo, onestamente, ci si aspettava qualcosa di più della copia di un San Michele Arcangelo da un polittico medievale (attualmente a Boston). Se gli atleti della Corsa del Drappo, però, avessero vinto la corsa, adesso si festeggerebbe la vittoria di un rione diverso.

Sul resto dei corteo non vi è ragione di dilungarsi: accuratezza, fantasia, antichi mestieri, armigeri, famiglie nobili e popolani, grandi dame e giovani pulzelle. La differenza, però, quest’anno l’ha fatta la rappresentazione allegorica. Qualcuno l’ha azzeccata, altri l’hanno sbagliata, perdendo.

Questo rimane un giudizio personale, di stima e stimolo ai rionali e al loro impegno, non me ne vogliano, quindi, gli sconfitti, ma non si adagino sugli allori neppure i vincitori. La mia personalissima classifica (voto massimo 5): Porta Santa Susanna voto 5 (ha tenuto duro sempre); Porta Eburnea voto 4 (lotta, partecipa, ma non vince); Porta San Pietro voto 3 (sempre troppo lontana nelle gare fisiche); Porta Sant’Angelo voto 2 (domina per due giorni, ma poi stenta nel finale); Porta Sole voto 2 (fuori dai giochi sin dal primo giorno). 

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