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Progetto Mimosa, le farmacie in campo contro la violenza sulle donne: c'è anche un'app

Un'iniziativa concreta lanciata dall'Associazione “Farmaciste Insieme” con Federfarma per aiutare le donne vittime di violenza: ora in farmacia personale formato per aiutare le donne e indirizzarle verso l'aiuto concreto in situazioni di violenza. La presidente Tesei: “Dobbiamo aiutare le vittime a trovare il coraggio per denunciare”

L'Associazione “Farmaciste Insieme” torna a promuovere nelle farmacie dell’Umbria il ‘Progetto Mimosa’, la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. L’iniziativa riceve il patrocinio di Federfarma e il sostegno della Fondazione Vodafone Italia, che ha messo a punto una app informativa denominata ‘Bright Sky’, scaricabile gratuitamente.

Grazie a questo strumento le donne vittime di violenza domestica potranno ricevere consigli immediati per avere aiuto. Il progetto Mimosa è stato presentato alla stampa con un webinar al quale hanno preso parte tra gli altri la presidente di ‘Farmaciste Insieme’ Angela Margiotta, il presidente di Federfarma Marco Cossolo ed il presidente della FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) nonché vicepresidente della Camera dei Deputati Andrea Mandelli.

L’iniziativa ha una forte valenza sociale, soprattutto nel perdurare dell’emergenza legata alla pandemia che spesso limita, per le donne vittime di violenza domestica, le possibilità di chiedere aiuto all’esterno. Si tratta, in sostanza, di una campagna che vedrà protagoniste in prima linea tutte le farmacie umbre al centro dell'iniziativa con un importante ruolo, quello di luogo in cui è possibile reperire informazioni utili per chi ha timore di rivolgersi, almeno inizialmente, altrove.

Cosa farà Federfarma

Federfarma Umbria ha sposato nuovamente l'iniziativa, consapevole dell'importanza che la farmacia riveste nell'ottica del servizio al cittadino e nella fattispecie di tutela della salute. Così nella nostra regione le farmacie esporranno sui banconi locandine e brochure contenenti i riferimenti dei principali centri di ascolto accreditati sul territorio a cui le donne possono rivolgersi.

Inoltre si potrà chiedere supporto al personale interno della farmacia, debitamente “formato”, che saprà con la doverosa delicatezza fornire le spiegazioni giuste sul tema. In conclusione, le farmacie, da sempre presidi sanitari e sociali sul territorio, continuano a fornire un aiuto mirato di primo orientamento alle donne in difficoltà vittime di abusi, violenze fisiche e psicologiche.

“E’ un tema questo che ci sta particolarmente a cuore – spiega Silvia Pagliacci presidente di Federfarma Perugia e delegato regionale dell’Associazione ‘Farmaciste Insieme’ -, e che già in passato avevamo avallato con convinzione. Anche perché al farmacista spesso ci si rivolge con fiducia e nelle farmacie si entra senza appuntamento, quindi può essere anche più agevole chiedere consiglio o aiuto. Tra l’altro ci tengo a ringraziare Farmaciste Insieme ed in generale tutte le colleghe che si prodigano per portarne avanti l’attività, tra queste Maria Cristina Bonanni particolarmente presente sul territorio umbro. In generale, pensiamo sia importante fare ‘rete’ attorno ad una questione delicata come questa, ecco perché sempre in tema di contrasto alla violenza sulle donne in Umbria come Federfarma abbiamo definito un accordo con Anci Umbria, Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni per uniformare su tutto il territorio regionale l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522, che rimanda ai centri regionali antiviolenza, su tutti gli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno. In questo modo si dà anche l’opportunità di mettere in contatto la persona con il centro di riferimento”.

“Ringrazio tutti gli attori coinvolti in questa iniziativa – ha affermato la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, tra l’altro unica Governatrice donna italiana - avremmo ospitato volentieri nelle sale della Regione la sua presentazione, ma purtroppo la situazione che stiamo attraversando non ce lo ha permesso, mi auguro che potrà accadere nella prossima edizione del Progetto Mimosa. Come Regione stiamo mettendo in campo direttamente ed indirettamente, e continueremo a farlo con determinazione, tutte quelle azioni che possono contrastare la violenza sulle donne. Come più volte sottolineato si deve riuscire ad aiutare le vittime a trovare la forza ed il coraggio per denunciare, ma anche le modalità concrete per proteggere le donne, senza dimenticare il fondamentale tassello di diffusione della cultura del rispetto”. La Regione Umbria, anche in considerazione dell’aumento degli episodi di violenza sulle donne avvenuto in periodo di pandemia, ha aumentato, come sottolineato qualche tempo fa dall’Assessore al Bilancio Paola Agabiti, lo stanziamento a sostegno dei centri anti violenza e delle case rifugio umbre.

I contatti dei centri antiviolenza in Umbria

  • Rete Nazionale Antiviolenza Telefono 1522 h24
  • Città della Pieve – CAV Maria Teresa Bricca Tel 0578 29321669 – 345 7107440
  • Ponte Pattoli – Centro Catia Doriana Bellini Tel 075 5941326 – 342 3029409
  • Perugia – Telefono Donna Centro Pari Opportunità Regione Umbria Tel 800 861126 – 075 6976073
  • Spoleto – Centro Crisalide Tel 0743 522727 – 345 3667048
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