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Il parco della Cupa come lo sognano i nostri giovani creativi: dall'area fitness ai cestini tecnologici, i progetti

Il parco “sognato” e immaginato dagli studenti dell’Accademia Belle Arti di Perugia potrebbe diventare realtà. Idee e concept che saranno ora vagliati dal Comune per valutarne la fattibilità

Come ridare ossigeno al parco della Cupa, grazie alle idee de giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti di Perugia che hanno provato ad immaginare un nuovo volto e un nuovo modo di vivere uno dei polmoni verdi della città. C’è l’arredo urbano, con tanto di cestino per rifiuti tecnologico con posacenere e musica, ma anche sedute in pietra artificiale che richiamandosi al Tai Chi uniscono cultura Occidentale e Orientale.

Tra le idee, anche il chiosco bar - avvolto da giardini verticali - realizzato recuperando i container dei negozi di piazza del Circo, passando per spazi gioco e fitness, installazioni sonore, fino ad arrivare all’accessibilità architettonica e alla segnaletica, senza tralasciare la sostenibilità, come il riciclo, e il risparmio di risorse.

L'iniziativa è frutto della convenzione tra l'Accademia e l'associazione Rione di Porta Eburnea, in collaborazione con l'associazione Priori, concretizzata con la realizzazione da parte degli allievi dell'Accademia di elaborati relativi a diverse proposte per riqualificare il Parco della Cupa. Un lavoro portato avanti con gli insegnamenti di Design 2, Metodologia della progettazione ed Elementi di architettura e urbanistica (biennio specialistico) e tenuti rispettivamente dai docenti Elisabetta Furin, Paul Robb, Luca Martini e Alessandro Bulletti. Quattordici proposte che sono state presentate nell'aula magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell'Università di Perugia.

Idee e concept che saranno ora vagliati dall'Amministrazione, che ne valuterà la fattibilità, ma che hanno già incontrato l'interesse del vice sindaco Barelli. “Si tratta di una iniziativa importante, che pur essendo focalizzata su un parco può essere estesa anche ad altri. Le idee prospettate mi sembrano molto interessanti, l'auspicio è che quelle che non troveranno collocazione sulla Cupa possano essere declinate sul resto della città. L'obiettivo è che con l'Accademia si possano portare avanti altre collaborazioni di questo genere perché gli spazi che si possono ridisegnare non mancano: abbiamo oltre trecento aree verdi”. Il neo direttore Emidio De Albentiis ha così commentato: “Una iniziativa per dialogare con la città e che offre ai ragazzi una vera e propria palestra di ricerca”

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