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INVIATO CITTADINO Torna a vivere la pizzeria che ha fatto la storia

A breve la riapertura del primo esercizio al taglio di Perugia, in via dei Priori

Quando torna a vivere la pizzeria che ha fatto la storia. A breve la riapertura del primo esercizio al taglio di Perugia, in via dei Priori. Rinasce la Pizzeria Marchigiana, sebbene in mutate forme.

Ne avevamo lamentata la chiusura. Che rompeva una tradizione di 65 anni di attività. 

FOTO - Perugia, torna a vivere la pizzeria che ha fatto la storia


(foto Sandro Allegrini)

Avevamo intervistato la nipote della fondatrice. 

Dalla chiusura dopo 60 anni alla speranza di riaprire: "La storia della Pizzeria Marchigiana non deve finire così..."

Avevamo auspicato la riapertura e seguito con partecipazione i lavori che ne preannunciavano la rinascita. 

INVIATO CITTADINO Riapre a breve, in nuova configurazione, la storica pizzeria marchigiana di via dei Priori

Ora, torna alla vita per iniziativa di un imprenditore che ha già all’attivo un noto locale del Corso.

L’apertura è imminente (si parla dell’inizio della prossima settimana). Ma l’Inviato Cittadino (tramite i buoni uffici dell’immobiliarista Vittorio Settequattrini) è riuscito non solo a sbirciare, ma anche a entrare, visitare il laboratorio e il negozio.

Per poi conferire col mitico Stefano Porro, Maestro di Arti Bianche. Termine che apprendiamo indicare farine, pasticceria, panetteria, pizzeria.

È presidente dell’Associazione Impastatori Italiani (di cui porta il logo tatuato anche nel braccio). Ci spiega la differenza tra lievitazione (le prime 4 ore) e maturazione, fino alle 48 ore complessive. A quel punto si può avere il miglior risultato.

Delucida, rimuove pregiudizi: compreso il fatto che sia normale bere parecchio dopo una pizza serale. Spiega che, in quel caso, non hanno fatto una preparazione ad hoc. Ed esistono buone ragioni per protestare.

Dice: “Come Associazione diamo riconoscimenti. Siamo ben 50 pizzaioli ad aver accreditato il nuovo esercizio”.

Ci spiega che la pizza romana è soggetta a un rigoroso protocollo, un disciplinare dal quale non si può derogare.

Aggiunge chiarimenti anche sulle tigelle, tortine monodose farcite nei modi più fantasiosi. Concludendo che anche la Nutella costituisce una possibilità.

Ci racconta che il forno deve essere a vista. Perché mangiamo con gli occhi, col naso, non solo con la bocca.

Conclude chiarendo che non si è “pizzaioli per sempre”, ma che occorre sottoporsi a un aggiornamento semestrale. Che viene ammannito in quel di Spello.

Usciamo istruiti e incuriositi. Quanto all’assaggio… sarà per un’altra volta.

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