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Pista di pattinaggio sul ghiaccio in piazza Matteotti, è una "distorsione d'uso" delle strutture medievali

Rino Fruttini, residente nell’acropoli, perugino da generazioni, economista, scrittore e appassionato amante della Vetusta, dice la sua (stigmatizzando) sul montaggio della pista del ghiaccio in piazza Matteotti

Rino Fruttini, residente nell’acropoli, perugino da generazioni, economista, scrittore e appassionato amante della Vetusta, dice la sua (stigmatizzando) sul montaggio della pista del ghiaccio in piazza Matteotti.

Scrive: “Ma vi pare possibile che da oggi, 17 novembre 2018 fino al 15 gennaio 2019, tutta la piazza Matteotti venga occupata da una pista di ghiaccio i cui requisiti sono quelli noti?”

Quali requisiti?

“Una pista di ghiaccio è una superficie limitata da un recinto perimetrale in cui si genera e si mantiene uno strato di ghiaccio in modo artificiale, ossia con l'aiuto di un impianto di raffreddamento”.

Il tutto, evidentemente, riportato in chiave di assoluta e incoercibile ironia... tipicamente perugina

Prosegue: “In molte città d'Italia, soprattutto nel mezzogiorno, vengono installate queste piste nel periodo natalizio, ma in nessuna di esse lo spazio è così limitato come nel caso di Piazza Matteotti”.

Poi la critica impietosa all’operato dell’Amministrazione comunale

“C'è un’ostinazione, degna di miglior causa, da parte di questa amministrazione comunale nel modificare la naturale compatibilità e funzionalità della “destinazione d'uso " delle strutture e infrastrutture medievali dell'acropoli verso la loro "distorsione d'uso".

E le ricadute commerciali?

“Nel frattempo, buona parte degli esercizi commerciali – che non siano dedicati alla "refezione alimentare" del fast food o "cibo di strada" – chiudono uno dietro l'altro. Buon ultimo: il negozio di abbigliamento della centenaria ditta Fagioli, la storica pelletteria Duemme di Merlini, e addirittura la cioccolateria "Mangano" di Via Bonazzi, seppure prospera in altri insediamenti perugini. Come dire che neppure l'indotto di eventi di massa, come Eurochocolate, regge all'impatto negativo di qualsiasi iniziativa contraria alla dimensione storica dell'acropoli”.

E a proposito di fiere, mercati e mercatini?

“Ma come si fa a fare shopping nei negozi di Piazza Matteotti nel periodo natalizio, se sono occlusi da tale assurda superfetazione, dalla scelta demenziale di un marketing suicida per l'incentivazione commerciale?”.

Ma i commerciati stanno zitti?

“Infatti, quello che meraviglia ancora di più è l'acquiescenza dei commercianti dell'acropoli, esclusi i titolari di “fast food”. Gli operatori commerciali, nel mentre lamentano il calo di fatturato, non muovono foglia per opporsi a questo andazzo”.

Quali le conclusioni?

“Ne deriva che per quasi tutto l'anno l'acropoli diviene sede permanente di manifestazioni fieristico/ludico/goderecce, con le implicazioni di allestimento e disallestimento di superfetazioni di marketing territoriale, isteriche e demenziali”.

Rino Fruttini – accreditato economista – dixit.

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