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INVIATO CITTADINO Come difendersi dalle insidie del web. Cercare il contatto fra persone reali, non inseguire i like

Questo il messaggio rivolto agli studenti del liceo statale Pieralli

Come difendersi dalle insidie del web. Cercare il contatto tra persone reali, non inseguire i like. Questo il messaggio rivolto agli studenti del liceo statale Pieralli. Un numero cospicuo di giovani (classi prime e seconde in presenza, le altre collegate via web) ha assistito ad un incontro sul tema del bullismo e del cyberbullismo.

In una Sala dei Notari affollata, la rievocazione commossa della dolorosa, esemplare vicenda di Carolina Picchio, riconosciuta come prima vittima di cyberbullismo in Italia. 

FOTO - Come difendersi dalle insidie del web

(foto Sandro Allegrini)

A parlarne il padre Paolo che, con dolente passione, rievoca gli step di una storia intrisa di lacrime e di rabbia. Titolo del suo intervento “Le parole fanno più male delle botte – La storia di Carolina”.

E Paolo Picchio mette in guardia, richiamando a una maggiore coscienza dei rischi che si corrono in rete, se sprovvisti dei necessari prerequisiti di consapevolezza e prudenza. Dimostrando come l’elaborazione del dolore possa transitare attraverso i territori del mettersi a disposizione. Dicendo semplicemente I CARE. È dunque da ascrivere anche a suo merito il fatto che l’Italia abbia potuto dotarsi della prima legge a tutela dei minori nel Web. Attraverso l’opera proficua e ostinata della Fondazione Carolina, di cui Paolo Picchio è Presidente onorario.

Interventi di Gianluca Tuteri, vicesindaco e pediatra, assessore con delega alle politiche giovanili e scolastiche (“il 50% dei ragazzi che subiscono il bullismo sviluppano stati d’ansia o depressione”). Del questore Giuseppe Bellassai (esorcizzando i “leoni da tastiera”), della dirigente Simona Zoncheddu… moderati da Stefania Panza.

Il progetto del Pieralli si chiama “Che social sei?”, e serve a far prendere consapevolezza del proprio rapporto coi social in funzione educat(t)iva.

Raramente si è vista una platea così attenta e responsabile. Ordinariamente, questo genere di incontri si svolge in un clima da “sbraco”, con studenti distratti e vaganti, tra bagni e merendine. Stavolta abbiamo visto persone corrette, interessate. Segno che i tempi non mutano sempre in peggio. Anzi.

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