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INVIATO CITTADINO Piazza Danti: rigenerare, riqualificare, non snaturare. L’assessore Scoccia legge, interviene e precisa

Un’osservazione critica circa la rimozione del primo gradino della scalinatella di accesso alla cattedrale. C’è chi ha gridato allo scandalo. E forse non senza ragione

Piazza Danti, rigenerare, riqualificare, non snaturare. Un’osservazione critica circa la rimozione del primo gradino della scalinatella di accesso alla cattedrale. C’è chi ha gridato allo scandalo. E forse non senza ragione.

Abbiamo riportato le criticità di questo intervento, raccogliendo le osservazioni di quanti dispongono di competenze specifiche. 

INVIATO CITTADINO Lavori per la riqualificazione di piazza Danti. Accolti con molti sì e… qualche ma

Oggi siamo a raccogliere e segnalare una situazione che ha suscitato una levata di scudi. C’è stato qualcuno che ha addirittura minacciato di chiamare i Carabinieri. Per segnalare quello che, a suo parere, si configurava come uno scempio a danno della storicità della chiesa cattedrale.

Cosa è successo, con quel marciapiedi ascendente in direzione piazza Danti. Avevamo già sollevato la criticità, rilevando che il marciapiedi saliva fin sopra il livello del primo gradino, fino ad inglobarlo. Circostanza che si è puntualmente verificata. 

FOTO - Piazza Danti: rigenerare, riqualificare, non snaturare

Dunque quel gradino è stato smontato ed eliminato. Inglobando quello spazio nel marciapiede.

Gianluca Papalini ci ha fornito notizia e immagini del work in progress di cui, altrimenti, non sarebbe rimasta memoria (foto in pagina).

Perché è avvenuto tutto questo. Si dice, ovviamente, per una questione di sicurezza del pedone. Ossia per mantenere il livello del marciapiedi più alto, in modo da evitare investimenti delle persone.

Giustificazione vera solo in parte. Difatti risulta che il pedone sarebbe stato comunque tutelato dall’apposizione di dissuasori metallici, o paletti che dir si voglia.

Se le cose stanno effettivamente così, non resta che ammettere l’errore.

Come si poteva rimediare? Siccome in edilizia non basta seguire la carte, ma occorre misurarsi con la realtà, era auspicabile apportare una variante in corso d’opera. A tutela della scalinata della cattedrale. E credo che nessuno avrebbe avuto da ridire.

PS. Un abito su misura. Lo dico da figlio di sarto. Mio padre, quando tagliava una giacca alla perfezione, durante la prova dell’abito apportava le modifiche necessarie, adattando la perfetta geometria del taglio alle specificità fisiche del cliente. Era un atto dovuto. Anzi: necessario. Si poteva fare lo stesso coi lavori in piazza Danti. 

L’assessore Scoccia legge, interviene e precisa

Veniamo telefonicamente contattati dall’Assessore Margherita Scoccia che precisa e tranquillizza. La rimozione del primo gradino è provvisoria: il tempo necessario per provvedere alla sua pulizia. Dopo di che, verrà ricollocato nella sede storica. D’intesa con la Soprintendenza. Si tratta di un restauro filologico, rispettoso della facies originaria. L’unica diversità, a lavoro ultimato, consisterà nel non vederlo per intero, essendo il marciapiede, e la piazza stessa, ascendente. Il gradino si distinguerà, con alzata progressivamente ridotta sul lato del Turreno. Comunque sarà a vista (e calpestabile) la pedata. Nessuno snaturamento né sottrazione di materiali originari.

Questo avevamo l’obbligo di riferire per correttezza deontologica e per rispetto della verità. E anche per tranquillizzare noi perugini. Spesso abituati, per connotazione storico-antropologica, a prendere fuoco.

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