rotate-mobile
Attualità

Lo storico, il sociologo, il teologo… opinioni a confronto sulla Madonnina della Provvidenza di Aroldo Bellini

Lo storico, il sociologo, il teologo… opinioni a confronto sulla “Madonnina della Provvidenza”.

Facciamo il punto sul dibattito suscitato dal servizio relativo al monumento che il fascismo perugino commissionò allo scultore Aroldo Bellini per celebrare lo scampato pericolo del duce all’attentato attribuito a Matteo Zamboni [STORIE (FASCISTISSIME) PERUGINE. Lo scampato attentato a Mussolini e la Madonnina della Provvidenza. Fu miracolo o caso (perugiatoday.it)].

Poco o nulla a dire sul presunto miracolo, non stiamo a scomodare questioni di fede.

OSSERVA LO STORICO LEONARDO VARASANO: “Mussolini - come correttamente ricorda Allegrini - fu oggetto di più attentati senza gravi conseguenze. Quello attribuito a Zamboni ebbe più clamore di altri e la statua del Bellini rappresenta una sorta di ex voto, una dimostrazione di gratitudine a Dio per la grazia ricevuta”.

Aggiunge: “Fu una scelta non unica in Italia, ma tanto più significativa perché realizzata in una città, Perugia, che aveva un legame particolarmente forte con il fascismo”.

Conclude: “Da rilevare anche il momento dell'inaugurazione, avvenuta in un tempo politicamente intenso, quello immediatamente successivo ai patti Lateranensi, attraverso i quali era stato colmato il deficit di legittimazione del mondo cattolico rispetto allo stato unitario sorto nel 1861”.

MI SCRIVE IL SOCIOLOGO ROBERTO SEGATORI: “Sulla vicenda da te efficacemente ricostruita, io penso due cose: 1) memorie come la tua vanno conservate come documentazione storica preziosa; 2) sulla destinazione dei reperti (statua e didascalia), credo sia applicabile la mia riflessione fatta a proposito della collocazione del Fascio e del Grifo del Mercato coperto”.

Chiarisce: “Ho già avuto modo di osservare che quei dipinti dovrebbero essere messi in un museo con una targa esplicativa. Quindi, anche nel caso che tu segnali, seguirei lo stesso criterio”.

Sottolinea: “In caso di scarsa praticità dell’ipotesi, mi sta bene anche la soluzione scelta dai Canonici del Duomo”.

Ma, attenzione “Piuttosto, il tuo articolo potrebbe generare un rischio: che i neofascisti vadano a rendere omaggio alla Madonnina che ‘salvò il loro Duce’. Il che sarebbe il colmo”.

IL PENSIERO DEL SACERDOTE E TEOLOGO MONSIGNOR FAUSTO SCIURPA, ARCIPRETE DEI CANONICI DELLA CATTEDRALE: “Sulle preferenze del canonico committente non voglio esprimermi. Circa l'interpretazione teologica dell'evento, non mi arrischierei: ho troppo rispetto, oltre alla fede, per quanto riguarda il soprannaturale, evitando soprattutto di chiamarlo in causa per supportare le mie convinzioni personali”.

Precisa: “Comunque non mi dispiace pensare ad una Madonna della Provvidenza, una madre che mi resta accanto anche quando sbaglio, sperando che mi aiuti a ritrovare la strada giusta e soprattutto il coraggio di percorrerla”.

Chiosa: “La statua del Bellini può ben restare dove si trova ora, con uno sguardo rivolto verso il centro della città, a sua custodia, senza pretendere di tirarla dalla propria parte. Ma ascoltarne piuttosto l'invito a fare ciò che Gesù ci dirà (cfr. nozze di Cana). Seguirlo sulla via delle beatitudini e quanto ne consegue”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo storico, il sociologo, il teologo… opinioni a confronto sulla Madonnina della Provvidenza di Aroldo Bellini

PerugiaToday è in caricamento