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San Lorenzo più diligente di San Gennaro. Il suo sangue (nella cattedrale di Amaseno) si liquefà regolarmente nella notte tra il 9 e il 10 agosto

San Lorenzo più diligente di San Gennaro. Il suo sangue (nella cattedrale di Amaseno) si liquefà regolarmente nella notte tra il 9 e il 10 agosto. Insomma: se quello di San Gennaro qualche volta fa cilecca… i resti umani del nostro compatrono non falliscono un colpo.

Dove avviene il prodigio? Nella collegiata di Santa Maria di Amaseno (Frosinone) si conserva una teca contenente sangue e frammenti di pelle (per un peso complessivo di 50 grammi) del santo martirizzato sulla graticola coi carboni ardenti.

L’origine. Quel materiale biologico sarebbe stato prelevato (sotto la graticola) da due soldati romani che lo raccolsero in uno straccio, spugna o lacrimatoio, per poi conferirlo in un reliquario.

La chiesa ha riconosciuto ufficialmente il miracolo di questa straordinaria e regolarissima liquefazione. Esistono atti formali e ufficiali che lo confermano.

Gli Amasenesi sono molto legati al culto di questo santo, compatrono di Perugia. Tanto che, qualche anno fa, ricevetti una copiosa documentazione di questa tradizione che incrocia pietà popolare e antropologia. La teca (foto) è oggetto di profonda venerazione.

Il valore predittivo dell’evento. Analogie e differenze con san Gennaro. Quando il sangue di San Gennaro non si scioglie, i napoletani precipitano nello sconforto. Arrivano, addirittura, a rivolgere al santo maledizioni e offese. Ritengono, infatti, che la mancata liquefazione annunci sciagure.

I precedenti napoletani. Accadde anche nel settembre 1939 e 1940, anni di dichiarazione della seconda guerra mondiale e dell’entrata nel conflitto dell’Italia. Non si sciolse neanche nell’anno 1943 che segnò l’occupazione nazista. La mancata liquefazione, nel 1973, annunciò la diffusione del colera. Non-miracolo ripetuto nel 1980, anno in cui avvenne il terremoto in Irpinia.

Insomma, se il miracolo non si verifica, i napoletani superstiziosi leggono l’evento come sicuro presagio di eventi sfortunatissimi.

Il sangue di San Lorenzo, tutti gli anni, immancabilmente, si liquefà. Talvolta anche in periodi diversi dalla ricorrenza del dies natalis di Lorenzo. E allora sono noie!

Le diversità con San Gennaro. Mentre il “non miracolo” di San Gennaro annuncia (per chi ci crede) eventi luttuosi. Quello di Lorenzo, se si liquefà anche in date diverse da quella canonica, annuncia disastri. È avvenuto in occasione di eventi bellici, carestie, pandemie.

Insomma, fra i due santi, il più fedele all’impegno è certamente il nostro Lorenzo. Con la differenza che la sua liquefazione in periodi non canonici… “porta male”.

La liquefazione del sangue del patrono Lorenzo

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