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"No alla classe pollaio", lettera di protesta dei genitori del Comprensivo 15: "A settembre 32 studenti in un'unica aula"

Un unico codice meccanografico per una scuola con più sedi ha provocato l'inghippo burocratico. L'appello anche al Comune di Perugia

Mascherine e distanziamento non sono più previsti, ma una classe di 32 ragazzi è, comunque, eccessiva. La colpa di questa “classe pollaio” a Piccione è dovuta ad un inghippo burocratico: un codice meccanografico unico per tutto il Comprensivo Perugia 15, ma le sedi sono a Piccione, Ponte Pattoli, Solfagnano, Ramazzano e Fratticiola Selvatica. Quando una famiglia scegli la scuola, per la burocrazia non c’è differenza: quindi 60 iscritti, 3 classi da 30. Il problema si è creato con Piccione, dove gli alunni residenti, che hanno scelto la scuola più vicina, sono 32 per una classe e l’unica aula basta appena a contenerli (ma se dovesse tornare in auge il regolamento Covid, sarebbe impossibile).

È per questo che un gruppo di genitori si è rivolto all’assessore Gianluca Tuteri e alla dirigente scolastica Silvana Fioravanti, la quale ha chiesto per il prossimo anno una modifica del codice meccanografico al dirigente dell’Usr Sergio Repetto, per ribadire un fermo “no” ad una classe unica di 32 studenti.

Al momento l’unica rassicurazione è stata quella di un sdoppiamento all’inizio delle lezioni, ma solo per le materie principali, mentre per le restanti 8 ore la classe sarà di 32 bambini.

Ecco il testo della pec inviata alle istituzioni:

“Egregio Dirigente, i sottoscritti…in rappresentanza dei genitori degli alunni iscritti per l’anno scolastico 2022/2023 presso la scuola secondaria di I grado di Piccione, facente parte dell’Istituto Comprensivo Perugia 15, le scrivono questa e-mail per sottoporre la sua attenzione alla situazione riferita in oggetto. Siamo venuti a conoscenza che la futura classe 1 sarà composta da un totale di 32 alunni di cui 2 certificati L. 104 e nell’organico di diritto è stata concessa una sola classe prima. La nostra lettera vorrebbe portarla a conoscenza della nostra grande preoccupazione per il fatto che, visto il numero elevato di alunni, alunni BES-DSA e con L104, i vincoli di sicurezza, le misure di distanziamento sociale per la prevenzione della diffusione del Covid 19, si verrebbe a creare un enorme disagio, sia per i ragazzi che per i docenti e non garantirebbe un produttivo, quanto efficace, ambiente di apprendimento, lavoro, coinvolgimento e successo scolastico. Le chiediamo, pertanto di prendere in considerazione tali motivazioni e problematiche oggettive, al fine di garantire un proficuo, sereno avvio del nuovo anno scolastico che garantisca il diritto allo studio di tutti, concedendo una ulteriore classe prima nell’organico di fatto. Ringraziandola per l’attenzione e in attesa di una sua risposta, le porgiamo cordiali saluti”.

Per i genitori si tratta di una situazione improponibile: “Non è solo una questione legata ad eventuali regole anti Covid – ci dice una mamma – ma anche perché ci sono delle disabilità nella classe che necessitano di tempi e spazi che con questa soluzione non verrebbero garantiti per il bene degli alunni stessi”.

I genitori riferiscono che la preside ha chiesto l’ampliamento dell’organico, ma i numeri secondo l’Usr non lo permettono. “Abbiamo iscritto i nostri figli in una scuola a febbraio – dice ancora la mamma interpellata – A settembre ci troviamo nella condizione di dover sottostare a una situazione inaccettabile: o una classe pollaio, oppure una scuola lontana da casa, ma sempre dello stesso comprensivo oppure cambiare proprio scuola”.

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