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Laurea honoris causa al presidente della Croce Rossa internazionali: "Crisi Russia-Ucraina, senza dialogo nessun negoziato"

Peter Maurer torna alla Stranieri: "Manca anche la minima fiducia"

Al presidente della Croce Rossa internazionale, Peter Maurer, la laura honoris causa in Relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo che gli ha conferito l’Università per stranieri di Perugia, dove Maurer ha studiato nel 1977, frequentando il corso di lingua e cultura italiana. “Da studente conoscevo meglio la strada per andare in corso Vannucci che per andare a lezione, ma ritrovarmi qui in questa ‘casa’ è stata una grande emozione” ha detto il presidente della Croce Rossa arrivando a palazzo Gallenga. Nel suo intervento riferimenti al ruolo dell’istituzione che guida da oltre 10 anni e l’inevitabile confronto con la crisi ucraina. Di cui ha parlato anche con i giornalisti, a margine della cerimonia. Perché si possano avviare con successo i corridoi “è necessario che ci siano negoziati, che ci sia un minimo di fiducia tra le parti. Oggi non c’è e quindi è difficile” ha spiegato. “Nei 160 anni di storia, Croce Rossa si è sempre confrontato con la questione della neutralità. Fu oggetto di un grande dibattito anche all’atto della sua fondazione. In tutte le guerre che abbiamo visto negli ultimi anni c’è sempre stato il tema della neutralità. È importante, in ogni conflitto, avere potenze neutrali che possano agire con tutti i belligeranti, che possano negoziare, aprire spazi umanitaria in cui la popolazione civile può essere assistita e protetta”.

Creare corridoi umanitari, ha aggiunto, “è tanto difficile perché le logiche militari non sono convergenti. Per creare un corridoio umanitario che sia sicuro ed efficace e che possa essere utilizzato da organizzazioni umanitarie e per la popolazione civile dobbiamo avere dialogo tra militari russi e ucraini e quelli che hanno potere sul terreno devono essere d’accordo sul cammino e sulle misure da prendere, sullo sminamento di fare prima che civili entrino in gioco”.

“Insomma – ha proseguito Maurer - è questione molto complessa, non c’è fiducia tra belligeranti e dunque per far funzionare un corridoio umanitario si devono avere negoziati, contatti e un minimo di fiducia tra le parte, questo oggi non esiste e dunque è difficile”.

“In tutti i conflitti non è evidente che evidente che si possano aprire dei corridoi umanitari, uno spazio neutro è contestato in tutte le situazione: Siria, Afghanistan, in Africa, in certi territori controllati da gruppi radicali che contestano governo centrale, rimane difficile perché è molto difficile fare negoziati” ha concluso il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa.

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