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Perugia, la stampa 3D per migliorare la ricerca e gli studi sulla salute degli animali

Depositato un ordine del giorno in Comune per il sostegno ad un progetto che vede coinvolte le facoltà di Veterinaria e Ingegneria

La salute degli animali incontra la tecnologia 3D con un progetto, il primo in Italia, volto a consentire il superamento della sperimentazione animale e che potrà sicuramente servire da esempio anche in alcuni ambiti della medicina umana.

È quanto contiene l’ordine del giorno presentato dal consigliere comunale Luca Valigi relativo ad un progetto “di digitalizzazione e di stampa 3D per le scienze della vita” ideato dal professor Fabrizio Rueca (Direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria) in collaborazione con il professor Gianluca Rossi del Dipartimento di Ingegneria (coinvolti nel progetto anche i professori Marco Filippucci e Fabio Bianconi di Ingegneria e il dottor Alessandro Ricci di 3DiFic).

Il progetto si basa sull’abbinamento della Tac e della stampa 3D per la riproduzione di organi interni sui quali studiare eventuali interventi, come già accade nella chirurgia umana a livello cardiaco, oppure come in ortopedia per la realizzazione di tutori e per la chirurgia maxillofacciale.

“La realizzazione del progetto si tratterebbe di un vero e proprio fiore all’occhiello per il Comune di Perugia oltre che per la Regione Umbria – scrive Valigi – tenuto conto che la nostra sarebbe la prima realtà italiana in cui a livello universitario potrebbero trovare attuazione le tecniche” innovative per il benessere degli animali.

Il primo obiettivo del progetto “è ricostruire con la stampa 3D organi e apparati di cane, a partire da immagini della Tac, al fine di creare un simulatore per endoscopie da impiegare per la didattica pre e post-laurea nel campo della medicina veterinaria” si legge nell’ordine del giorno.

Un primo passo è già stato compiuto, in una tesi di laurea in Ingegneria, con la realizzazione dell’albero respiratorio di un cane, sempre partendo dalle immagini della Tac. Un prototipo che “è risultato idoneo a consentire l’introduzione e la progressione dell’endoscopio” in modo da simulare un esame medico veterinario. Il progetto si propone di ricostruire con la tecnica 3D l’intero animale.

Il progetto consentirà agli studenti di veterinaria di effettuare pratiche cliniche su modelli 3D e non solo guardare il professore come si fa l’endoscopia, sviluppando abilità tecniche sin da subito; ridurre il numero di animali impiegati nei corsi, potendo utilizzare copie in 3D e sviluppo di tutori su misura per l’animale.

L’ordine del giorno chiede, quindi, al sindaco e alla giunta di valutare una “forma di partecipazione anche onerosa” al progetto e, comunque, di pubblicizzarlo attraverso i canali istituzionali e sollecitare la Regione a concedere “le medesime forme di patrocinio”, organizzare incontri nelle scuole per sensibilizzare sui temi della salute degli animali.

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