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IL PERSONAGGIO - Da Ponte San Giovanni a Wellington, giovane sacerdote perugino "ambasciatore" in Nuova Zelanda

Don Giosuè Busti partirà il 21 agosto per la Nunziatura Apostolica. Monsignor Salvi: "Con sé porta la spiritualità e i valori dei santi umbri Benedetto e Francesco"

Il giovane sacerdote perugino don Giosuè Busti è stato inviato come addetto alla Nunziatura Apostolica di Wellington, in Nuova Zelanda. "Dopo la nomina del nuovo arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, don Ivan Maffeis, questa è senz’altro la seconda bella notizia accolta con gioia in pochi giorni dalla nostra Chiesa diocesana. Con sé porta la spiritualità e i valori dei santi umbri Benedetto e Francesco, che, in distinte epoche, sono stati ‘ambasciatori-testimoni’ dell’universalità del messaggio cristiano". Ad annunciarlo è il vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi, che plaude al risultato raggiunto da don Busti nello studio e nella formazione acquisita presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, l’istituzione vaticana che forma i sacerdoti destinati alla missione diplomatica nelle Nunziature del mondo.

Don Giosuè Busti, nato ad Assisi il 9 marzo 1988, originario della parrocchia di Ponte Valleceppi di Perugia, laureato in Scienze politiche, è stato ordinato presbitero dal cardinale Gualtiero Bassetti il 29 giugno 2019. È stato lo stesso porporato a consigliarlo e invogliarlo a intraprendere per tre anni gli studi presso la suddetta Accademia. In questo periodo ha conseguito anche la licenza in Diritto Canonico alla Pontificia Università Gregoriana e il successivo dottorato alla Pontificia Università Lateranense.

Don Busti, che ha incontrato di recente papa Francesco in visita alla Pontificia Accademia Ecclesiastica, partirà per la Nuova Zelanda il prossimo 21 agosto. “Lavorerò accanto al nunzio apostolico mons. Novatus Rugambwa, originario della Tanzania – racconta don Busti in un articolo de La Voce in edicola questo fine settimana –. È una destinazione molto lontana… La formazione che facciamo è rivolta a qualsiasi destinazione, ma la cosa più importante è quella di coltivare l’amore per il popolo a cui si è inviati. Certo, lasciare l’Italia, la mia diocesi, mi dispiace, e in particolare mi mancherà la possibilità di servire in parrocchia (attualmente è vicario parrocchiale a Ponte San Giovanni, ndr), perché è quello a cui uno pensa quando entra in seminario, ma nello stesso tempo è anche un grande privilegio; sono molto entusiasta di imparare e di conoscere una nuova realtà”.

don giosuè busti con il cardinale bassetti il giorno della sua ordinazione sacerdotale-2

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