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INVIATO CITTADINO I furbetti della Ztl, traffico bloccato e disagi

Nasce a Perugia una nuova categoria di disturbatori del traffico. Ce lo segnalano gli autisti dei mezzi pubblici, impediti dal passare

I furbetti della Ztl… nasce a Perugia una nuova categoria di disturbatori del traffico. Ce lo segnalano gli autisti dei mezzi pubblici, impediti dal passare. Siamo andati a verificare la circostanza che si rivela straordinariamente vera.

Il fatto. Accade regolarmente – ci dicono – che, poco prima delle 13, la zona compresa fra l’Arco Etrusco, il tratto terminale di via Pinturicchio e l’accesso su via Cesare Battisti sia letteralmente intasato di veicoli. Tanto che non solo i pullman grandi, ma nemmeno i buxi sono in grado di transitare.

Quale il motivo di tanto caos? Semplicemente, l’attesa che scatti l’ora fatidica, ossia le 13, per vedere sul display “ztl aperta” e fiondarsi verso piazza Cavallotti e adiacenze.

Insomma, tutto bloccato aspettando il via libera?

“Uno spettacolo indegno – dice un autista – che crea disagio e blocca la circolazione, in un orario sensibile e critico: uscita dalle scuole, dai negozi e dagli uffici, con piazza Cavallotti che è un delirio”.

Questo abuso si verifica solo lì?

“Non solo. Un altro punto intasato di macchine è il tratto di strada davanti alla pensilina in cima a via Pinturicchio, dal lato opposto alla chiesa di San Fortunato”.

Con qual conseguenze?

“Non solo è impossibile fermarsi, accostandosi alla pensilina. Ma i viaggiatori non ce la fanno a scendere perché le auto non lasciano lo spazio sufficiente. Tutto questo, mentre le macchine strombazzano coi clacson perché bloccate. È un vero delirio”.

Il fatto assume colorazioni comiche, sostiene qualcuno.

Ci sarebbe da ridere, se tali comportamenti non fossero drammaticamente rivelatori di una inaccettabile forma di maleducazione, non solo stradale: si tratta di villania “tout cort”.

Panino, porchetta, telefonino, sigaretta. Racconta un conducente di buxi: “Ieri ho visto un automobilista che si spazzolava un panino, in attesa che scattassero le 13. Aveva azionato le quattro frecce con l’auto ferma al centro della strada. Si godeva il panino, o tramezzino, con tanto di bibita, appoggiato alla balaustra che si affaccia su Palazzo Gallenga”. “Quando gli ho intimato di farsi da parte – aggiunge – mi ha risposto in malo modo. Dicendo che la strada non è mia e lui sta in mezzo finché gli pare. Che vengano i vigili urbani a scollarlo di là!”.

L’autista racconta poi altri aneddoti sui quali è meglio sorvolare. Gente che fuma, che parla al telefonino, che discute di sport e quant’altro. Cercando un diversivo per ingannare l’attesa. Tutto, pur di far passare quei minuti che mancano all’apertura.

“Senza parole”, come si leggeva un tempo sulle vignette incommentabili.

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