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Giulio III sul sagrato della cattedrale. Statua bronzea di Vincenzo Danti. Quei pannelli tornano a raccontare storia e storie della Vetusta

Giulio III sul sagrato della cattedrale. Statua bronzea di Vincenzo Danti. Quei pannelli tornano a raccontare storia e storie della Vetusta.

Si temeva che la pulitura/stuccatura di quei quattro pannelli non rientrasse nella misura del bonus e che pertanto quelle storiche scritte (sebbene in latino umanistico) sarebbero rimaste indecifrabili.

Invece il miracolo è avvenuto. Non si sa se per divina intercessione o per la provata generosità di “san Brunello”. Sta di fatto che il lavoro è stato eseguito. Ad arte.

E non è stato il solo. Considerando che l’intervento di pulizia è stato realizzato anche sul cristallo del Cristo ligneo di Polidoro Ciburri (quello della “Guerra del sale”), oltre che sulle grandi vetrate (lavoro, questo, che ci risulta pagato dal principe del cachemire).

Quel che conta è che quei pannelli, già sfregiati con pennarello effigiante ridicole svastiche [Imbrattata con svastiche la statua di Giulio III: inutili le pulizie, le scritte rimangono (perugiatoday.it) e anche Vandali all'attacco, imbrattata con svastiche la statua di Giulio III sulle scalette del Duomo (perugiatoday.it)] siano oggi interpretabili.

Ora è tutto perfettamente leggibile. Non staremo a riportare ancora una volta i contenuti già proposti da Perugia Today in un apposito servizio, cui rimandiamo [INVIATO CITTADINO Statua di Giulio III, scultura e iscrizioni marcano visita... inutilmente (perugiatoday.it)].

L’Inviato Cittadino si limita dunque a raccontare la scritta del pannello frontale che recita: “JULIO III PONT. MAX. OB RESTITUTOS MAGISTRAT. / PIE. DEPRECANT(ibus). FULVIO S(anctae) R(omanae) E(cclesiae) CARD. ET ASCANIO / CORNEIS EX SOROR(is), NEPOT(ibus). AD MUNERIS, GRATIQ. / ANIMI PERPETUITATEM POP(ulus). PERUS(sinus). DEDIC(avit)”. 

Che (con riguardo alle abbreviazioni lapidarie) significa: “A Giulio III pontefice massimo, per aver restituito le magistrature, grazie alle pie suppliche di Santa Romana Chiesa e di Ascanio della Corgna, nipoti di una sorella [del papa], a perpetuare la memoria del dono e della gratitudine dell’animo, il popolo di Perugia dedicò”.

La tecnica di rubricatura è stata garbata e non “sparata”: una leggera ricoloritura e un lieve ripasso dei solchi intasati dalle impurità. Poi una stuccatura gradevole per tono e levità.

Un modesto consiglio. Cosa fare per valorizzare, comprendere, apprezzare un passaggio importante della nostra storia: la restitutio delle magistrature democratiche, dopo che la libertas perusina era stata duramente conculcata dal pontefice Paolo III farnese.

A beneficio di studenti, turisti, curiosi (in una parola: per la cultura!), sarebbe utile trascrivere testo e traduzione di quelle scritte: in versione trilingue latina-italiana-inglese. Affinché quelle storie possano circolare anche oggi, senza apparire come indecifrabili geroglifici.

Basterebbero quattro targhette in ottone, murate a terra, in corrispondenza delle quattro facciate dei pannelli. “Abbiamo fatto 30 – come si dice – facciamo 31!”.

La nuova vita della scalinata del duomo e statua di Giulio III

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