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San Sisto, ladri in azione in pieno giorno. Il racconto: "Con il bimbo in braccio ho rischiato di trovarmeli di fronte"

L'episodio pochi giorni fa nel quartiere già bersagliato da diversi episodi

Il portone chiuso, ma senza le mandate. Un quadretto appoggiato allo stendino. La porta del bagno aperta e quella della camera chiusa. Troppe anomalie tutte insieme. In neanche cinque ore da quando lui e la sua compagna erano usciti di casa, la mattina intorno alle 8, era sicuramente successo qualcosa di insolito. Il fatto che la porta della camera fosse proprio chiusa a chiave gli ha accesso la lampadina.

“Era l’una più o meno, ero tornato a casa dopo aver ripreso il nostro bambino all’asilo. Quando mi sono accorto di queste stranezze ho subito pensato ai ladri. Ma dove andavo con il bambino in braccio? Prima ho pensato a lui, ho bussato ai vicini e lo ho lasciato un attimo con loro. Poi la porta bloccata”. Senza esitare ancora ha chiamato la polizia. Una volta raggiunto l’appartamento della giovane coppia perugina, gli agenti hanno fatto una rapida ricognizione senza, sembra, trovare per ora elementi di rilievo. In camera, invece, una volta riaperta la porta, il padrone di casa ha avuto la conferma dei sospetti: “Cassetti aperti, abiti e oggetti sul letto. Un discreto caos. Per fortuna non mancava niente. Eppure, avrebbero potuto arraffare catenine e altri oggetti di valore che erano a portata di mano. Forse dei rumori li hanno disturbati, forse l’arrivo della macchina”. O magari qualcuno, un palo, che ha avvisato in tempo per far allontanare chi era entrato in casa presumibilmente per rubare. È successo un paio di giorni fa all’ora di pranzo in un appartamento di San Sisto, lungo il viale principale. In un palazzo di 4 piani, ingresso sul retro della strada e una frequentatissima farmacia sul fronte del viale.

L’ennesimo episodio che si è verificato nel quartiere, sempre più frequentemente, come i racconti delle vittime sembrano confermare, durante la mattina o all’ora di pranzo. Nonostante il rafforzamento dei controlli che l’escalation di episodi aveva reso indispensabile nelle scorse settimane. “Siamo stati fortunati a non averli incontrati. Penso al nostro bambino ovviamente. Ma certo, sapere che qualcuno era in casa tua solo pochi attimi prima di rientrare, che ha toccato le tue cose. E tutto questo in pieno giorno, non di notte. Insomma, è una brutta sensazione. Ma per fortuna è andata”

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