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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Festa della polizia, Il questore Bellassai: "Oggi più che mai il nostro impegno per pace, libertà e democrazia"

Cerimonia in piazza IV Novembre. Consegnati i riconoscimenti, l'elenco dei premiati

“Esserci sempre”, durane e oltre la pandemia. Ora che le sirene degli allarmi antiaereo sono tornati a suonare nel cuore dell'Europa, non così lontano da noi. Con questo filo conduttore, dopo due anni, la festa della polizia a Perugia è tornata ad essere celebrata in forma pubblica e nella piazza principale di Perugia. Tra palazzo dei Priori e il duomo di San Lorenzo, sono stati schierati gli agenti del 216esimo corso di formazione allievi agenti dell’Istituto per Sovrintendenti di Spoleto, le specialità e i mezzi della Polizia di Stato, oltre ai labari e ai Gonfaloni.

Alla cerimonia, oltre al questore, Giuseppe Bellassai e al prefetto, Armando Gradone, erano presenti le massime autorità civili, militari, politiche e religiose, tra cui la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei; il presidente dell’Assemblea Legislativa, Marco Squarta; il presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti; il sindaco di Perugia, Andrea Romizi; il cardinale Gualtiero Bassetti; il rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, e il presidente della Corte d’appello di Perugia, Mario Vincenzo D’Aprile.

LE FOTO DELLA CERIMONIA

"Avevamo pensato di festeggiare questo anniversario con uno spirito diverso, dopo le restrizioni dettate dalla pandemia che ha pesantemente contaminato le nostre vite, condizionato la nostra quotidianità, che ha seminato morti e incertezze, che ha sconvolto il nostro modo di vivere - ha detto nel suo discorso il questore Bellassai - Avevamo intravisto la luce in fondo al tunnel, i bagliori di una nuova ripartenza, animati dai buoni propositi di quelle giornate in cui ci eravamo detti “andrà tutto bene” e dalla speranza che ne saremmo usciti migliori di prima. Purtroppo, così non è stato. Ci siamo ritrovati nottetempo schiacciati dalla violenza bruta della guerra in Ucraina. Una guerra geograficamente vicina, a pochi chilometri da noi e nel cuore dell’Europa".

"Altre guerre, tante, troppe, brutali hanno scandito i decenni dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Quasi sempre guerre lontane dai nostri occhi che, abbiamo avvertito prive di reale pericolo per la nostra civiltà - ha aggiunto ancora - E lo sappiamo, viviamo, ahimè, in un mondo in cui esiste solo ciò che si vede. Un mondo in cui l’apparire diventa troppo spesso più reale dell’essere. Ma questo non può costituire una giustificazione alle nostre gravi distrazioni"

"Quella in terra d’Ucraina è, invece, una guerra ai confini di casa: al pari di quella iugoslava; ma che, a differenza di quel conflitto fratricida, percepiamo pericolosa per quanto rischia di farci sprofondare in un inferno globale. Una guerra tremenda che sta mietendo vittime anche civili e bambini innocenti, sgretolando speranze, devastando città e coscienze.  Che restituisce, infine, uno scenario catastrofico che quelli della mia generazione e di quelle successive hanno sempre pensato fosse relegato soltanto alle pagine dei manuali di storia; ed invece, quei fantasmi si sono ripresentati rispolverando una violenza inattesa, crudele, assurda - ha sottolineato ancora Bellassai - Non possiamo non fare nostro, qui, oggi, nella terra che ha fatto germogliare il messaggio di pace di San Francesco, un grande rivoluzionario per il suo tempo, il suo monito per il rispetto del creato e per la cura delle creature. Così come non possiamo non condividere le parole che poco più di un mese fa, il Presidente della Repubblica, a Norcia, ha pronunciato con lapidaria fermezza: 'La pace è in pericolo. Per essa, per la pace, per l’affermazione dei valori di libertà gli italiani devono essere e saranno certamente intransigenti, determinati, uniti nel nostro Paese'".

"Queste esortazioni, insieme alle immagini feroci che rimbalzano dai territori veemente attaccati, ci scuotono e sollecitano a un impegno oggi più che mai forte, determinato e operoso in nome della pace.Dobbiamo sentire tutti la chiamata alla solidarietà e all’aiuto nei confronti delle popolazioni terribilmente colpite e verso quanti, per raggiungere i propri affetti e con la speranza di un futuro migliore, sono arrivati nel nostro Paese. Questa provincia sta già facendo la sua parte. La vostra, la nostra terra umbra, sta mostrando anche in questa occasione, la sua esemplare vocazione all’accoglienza" ha sottolineato ancora ricordando l'incontro con alcuni rappresentanti della comunità ucraina della provincia di Perugia. "Quell’incontro, quel breve momento è stato toccante e profondo sotto il profilo umano, prima ancora che istituzionale.  Nei loro occhi ho letto paura, smarrimento, ma anche dignità, orgoglio, voglia di resistere. Ho voluto esprimere la mia vicinanza e quella della Polizia di Stato a una comunità presente e ben integrata nel tessuto sociale della nostra provincia. Ma anche ribadire il massimo impegno nell’affiancare, non solo proceduralmente, ma con la forza del calore umano quanti arrivano qui dall’Ucraina". 

"Cari amici, l’indifferenza di fronte al male è, essa stessa, uno dei mali peggiori, forse il peggiore. Ecco perché, ancora una volta, in questo giorno nel quale onoriamo – come donne e uomini della Polizia di Stato – i nostri valori e la nostra storia, vogliamo dare maggiore significato e ribadire con più vigore il nostro impegno a tutela della pace, della libertà e della democrazia nel nostro Paese" ha affernato ancora con forza nel suo intervento. 

Nel corso della celebrazione, gli uomini della polizia che si sono particolarmente distinti in operazioni di polizia giudiziaria sono stati premiati. È stato concesso l’encomio solenne al commissario capo Filippo Giovannelli, al vice ispettore Raffaele Garrisi e ai sovrintendenti Mirko Gregori e Claudio Trifici.

Premiati con l’encomio, invece, il sostituto commissario coordinatore Luigi Bigini, l'ispettore Federico Bisunti, i vice ispettori Luigi Pochini e Angelomaria Cantarella, i sovrintendenti Luigi Pandolfi e Stefano Sisani, gli assistenti capo coordinatori Massimo Sorci, Gian Piero Pietraccini, Andrea Cardaioli, Alessio Mariani e Angelo Biondo, l’assistente Samuele De Santis e l’agente scelto Nicolò Bonasea.

Al termine delle premiazioni, il questore ha voluto ricordare il sovrintendente Emanuele Petri, medaglia d’Oro al Valor Civile, con la consegna di una targa ricordo alla signora Alma Petri.

La cerimonia si è, quindi, conclusa con l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte di un allievo del Conservatorio di Perugia e gli onori finali al prefetto di Perugia, Armando Gradone. Presenti anche gli studenti della Scuola Primaria Fabretti che, al termine della cerimonia, sono stati protagonisti di un incontro con le specialità presso gli stands allestiti per l’occasione.

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