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Perugia, Bassetti: "Pandemia, Afghanistan, Haiti... dobbiamo anche allargare il nostro sguardo"

Celebrata la solennità dell’Assunzione al Cielo della Beata Vergine Maria. Il Cardinale: "Maria insegnaci a guardare alla nostra vita, non dai vicoli ottusi di questo mondo, ma nelle prospettive e negli orizzonti di Dio"

“E’ l’undicesima volta che io celebro con voi la festa della Madonna dell’Assunta, sottolineo la festa della Madonna Assunta, perché questa mattina, all’uscita dall’episcopio, in piazza IV Novembre, alcune persone mi hanno augurato: ‘vescovo, buon ferragosto!’. Vi dico la verità, se mi avessero detto ‘buona festa dell’Assunta’ sarei stato più contento”. Così il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel saluto introduttivo alla celebrazione eucaristica della solennità della Beata Vergine Maria dell’Assunta, nell’omonima chiesa parrocchiale del quartiere perugino di Monteluce, domenica 15 agosto; celebrazione presieduta insieme al parroco don Nicola Allevi a cui hanno partecipato numerosi fedeli nel rispetto delle norme per la prevenzione della pandemia da Covid-19.

Il cardinale ha poi aggiunto: “Anche questo è il segno di una mentalità che si è molto secolarizzata, ma i mali della nostra società, della nostra vita, sono ben altri”. Il presule ha esordito sottolineando la tradizionale processione della vigilia della festa dell’Assunta, una delle tre storiche “luminarie” medioevali della città che ancora oggi si tengono, svoltasi la sera del 14 agosto, dalla cattedrale di San Lorenzo alla chiesa di Monteluce, che ha visto la presenza del vescovo ausiliare mons. Marco Salvi. 

Nel commentare il passo evangelico di Luca, della visitazione di Maria a sant’Elisabetta, il cardinale Bassetti ha detto: “Nel cuore del mese di agosto sia la Chiesa d’Occidente che quella orientale celebrano congiuntamente la festa dell’Assunzione di Maria al Cielo, un segno della Chiesa unica che ravvisa sé stessa nella icona della Madre di Dio Assunta in Cielo… Maria, potremmo dire, è la prima evangelizzata, è la prima evangelizzatrice, perché appena ha ricevuto l’annuncio dell’Angelo, in fretta, dice l’evangelista Luca, si mette in cammino verso la regione montuosa della Giudea per andare ad incontrare la cugina Elisabetta, non solo per un atto di amore e carità verso una parente più anziana, ma soprattutto per portare il motivo della sua gioia e della sua speranza: Gesù Cristo e la salvezza del mondo. La fretta di Maria nel comunicare il messaggio più grande, quello della fede, sia anche la nostra fretta nell’accogliere, nell’annunciare e nel testimoniare Gesù”.

Nel soffermarsi sul significato dell’Assunzione al Cielo, il cardinale ha ricordato che “Maria, come Gesù, si trova in Cielo in anima e in corpo. È una festa meravigliosa anche per mettere in evidenza quella che è la nostra vocazione cristiana. Maria, nei viaggi terreni, non si è mai staccata da Gesù, sempre al suo fianco… E questo aspetto riguarda anche la nostra vita, perché tale è il destino della madre e tale è il destino dei figli… È un mistero grande quello che oggi celebriamo, perché coinvolge non soltanto la nostra vita, il nostro impegno cristiano, la cura del nostro corpo destinato alla resurrezione. Per questo la nostra vita è sacra fin dall’origine, fin dal primo concepimento, fino alla fine. Non possono esistere scorciatoie per abbreviare la vita e quanto è importante la riflessione sull’Assunzione al Cielo di Maria, perché si incamminano tutti coloro che legano la loro vita al Figlio di Dio. Purtroppo ci dimentichiamo spesso che noi siamo fatti per il Cielo e il nostro pellegrinare non è senza meta: cielo e terra, attraverso Maria, si intrecciano in un abbraccio tenerissimo”.

“Noi siamo nati per raggiungere il Padre e sulla terra siamo solo di passaggio e non dobbiamo attaccarci ai beni terreni come fossero per l’eternità – ha sottolineato il presule –. Come Maria siamo invitati un giorno alla festa di Dio, in una pace piena di gioia e non in un riposo eterno… Chiediamo alla Madonna di aiutarci ad avere fede fino all’incontro felice con Dio, perché avere fede non vuol dire distaccarci dai problemi di questa terra. Stiamo ancora patendo per la pandemia, ma dobbiamo anche allargare il nostro sguardo. Come in questo momento non pensare all’Afghanistan dove i talebani fanno scempio di donne e bambini? Come non pensare ai nostri fratelli di Haiti alle prese con un nuovo devastante terremoto? C’è tanta sofferenza nell’umanità, ma è una sofferenza che è destinata ad essere redenta dalla luce di Cristo e noi siamo chiamati come Maria ad essere ambasciatori di tutti i nostri fratelli sofferenti e di tutti i problemi dell’umanità”.

Il cardinale Bassetti ha invitato i fedeli a pregare la “Madre nostra” affinché “ci aiuti a trovare nella nostra esistenza più spazio per il silenzio, per l’adorazione, per la contemplazione, per lo stupore e per la meraviglia, soprattutto di vivere come gli Apostoli che stanno con Gesù. Parliamo tanto del Figlio di Dio, forse viviamo poco con Lui. La festa di ‘ferragosto’, come dicevo fra virgolette all’inizio, sembra dirci: fermati un poco prima che sia troppo tardi, vivi e non lasciarti semplicemente vivere; vivi di cose belle e non di vuoto e di banalità; dai un senso alla tua vita e al tuo tempo. Maria insegnaci a guardare alla nostra vita non dai vicoli ottusi di questo mondo, ma nelle prospettive e negli orizzonti di Dio”.

Presentazione del restauro degli affreschi. La festa mariana dell’Assunta molto sentita e partecipata dai perugini, anche se vissuta da due anni in forma “ridotta” per la pandemia, vede spesso iniziative anche di rilevanza socio-culturale. Quest’anno, oltre ai concerti corali in chiesa, lunedì 16 agosto, alle ore 16, si terrà la presentazione dei lavori di restauro degli affreschi trecenteschi della sala del “Coro delle monache”. I restauri, che si sono protratti per due anni, sono stati finanziati dall’associazione culturale “Bosco Sacro di Monteluce”, presieduta dal critico d’arte e pubblicista Massimo Duranti, dall’Emi e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, presentati, in anteprima, al cardinale Bassetti al termine della celebrazione dell’Assunta.  

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