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Giovedì, 25 Aprile 2024
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'Perugia Addosso' con le sciarpe create dagli studenti del Nid: ognuna rappresenta un quartiere

Da Ferro di Cavallo a Elce passando dal centro fino a Piazza del Bacio: l'amore per la città visto dagli allievi del Nuovo Istituto di Design

Sentirsi addosso l'amore per la propria città non sarà più un modo di dire. La propria 'peruginità' potrà infatti essere esibita al collo grazie alle sciarpe realizzate dagli studenti del Nuovo Istituto di Design (Nid) del capoluogo umbro. Ferro di Cavallo, via della Viola, corso Cavour, corso Garibaldi, San Sisto, Piazza del Bacio ed Elce i quartieri rappresentati dai disegnatori, che si sono ispirati a location (chiese, bar, ristoranti, piazze) e '“personaggi' che ci abitano e che in qualche modo ne raccontano la storia.

Tutto questo è 'Perugia Addosso', edizione dedicata al capoluogo umbro del progetto nato a Milano nel 2018 e che, dopo essere diventato fenomeno virale all'inizio del 2019 e poi replicato anche a Roma e Bari, arriva adesso a Perugia grazie alla collaborazione tra il Nid e i suoi ideatori (Federica Caserio e Giovanni Manzini fondatori di Burro Studio, e Riccardo Bonetti, Client Manager da Wavemakerl).

Ogni quartiere ha la sua storia, le sue tradizioni, i suoi luoghi di riferimento. Ma soprattutto ogni quartiere costituisce un mondo che spesso solo chi ci vive può capire e raccontare. La progettazione grafica delle sciarpe è partita da un’attenta ricerca non solo della storia dei vari quartieri, ma anche di tutti quegli elementi caratteristici utili a definire colori, pattern e segni grafici, raccontino la città e il senso di appartenenza ad essa sotto diversi punti di vista.

Una ventina gli studenti dell'Istituto perugino coinvolti, tra chi ha ideato il concept calandolo nella realtà cittadina (i grafici Susana Seijo Duro, Jacopo Maran, Emma Barbagli, Jacopo Maran, Massimiliano Rrapaj, Alice Orbizi e Diego Massari) e chi ha poi fotografato le sciarpe realizzate, da sole e indossate da personaggi rappresentativi dei quartieri interessati (Aurora Pispola, Claraluna Fortunati, Pamela Vita, Ludovica Perticoni, Erika Giulietti, Vittorio Antonelli, Leonardo Pismataro, Angela Prati, Anastasia Ercolano, Guglielmo Comez e Viola Borgognoni).

La sciarpa di Ferro di Cavallo trasmette quindi sia la passione per il calcio, legata allo Stadio Renato Curi, luogo simbolo del quartiere, sia il contrasto architettonico nelle forme degli elementi della zona; quella di via della Viola rappresenta la parafrasi di un'analisi urbana e culturale del luogo; il concept della sciarpa di corso Cavour è nato identificando le parole chiave: verde, istruzione, arte e gioventù. E ancora, la sciarpa dedicata a corso Garibaldi si ispira alla via ricca di etnie e storie fascinose, tra sacro, profano e rimandi a simbolismo ed esoterismo; Elce riprende colori e forme della sua famosa rotonda, la più frequentata della zona e dagli universitari; la palette colori - grigia, rossa, nera, bianca - della sciarpa di Piazza del Bacio ricorda quella del Minimetrò.

Le sciarpe richiamano a livello stilistico e concettuale il mondo delle tifoserie, pur discostandosi nettamente dal mondo del calcio ed affermandosi invece non solo come accessorio di moda, ma come vero e proprio oggetto di culto, diventando il supporto di un’opera grafica che traduce un messaggio, quello dell’amore per il proprio territorio.

Nelle foto: don Claudio Regni (parroco di San Sisto), Michelangelo Sagazzi (skater in piazza del Bacio) e Carmen Massa (tifosa del Perugia)

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