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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Perugia 1416, il Magnifico Rione di Porta San Pietro è il vincitore del Premio Marco Rufini 2022

Il corto dedicato al lebbrosario dell’antico ospedale di Santa Maria di Colle ha riscontrato il plauso della Giuria, che lo ha giudicato "molto piacevole e coerente, sia dal punto di vista della storia che dell’abbigliamento". Lodevole il coraggio e l’entusiasmo di tutti i rioni che hanno partecipato

Il concorso di cortometraggi riservato ai Rioni di Perugia1416, Premio Marco Rufini 2022, ha visto alla sua seconda edizione, la vittoria del Magnifico Rione di Porta San Pietro. Il lavoro prodotto dai rionali sampietrini è stato dedicato al lebbrosario dell’antico ospedale di Santa Maria di Colle, il cui spunto è stato preso dall’Archivio di Stato di Perugia, dove è conservato un registro di una trentina di carte (ovvero circa 60 pagine), scritto tra il giugno 1404 e aprile-maggio 1405.

La proiezione e la premiazione dei cortometraggi in gara si è tenuta il 13 dicembre presso la sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia alla presenza del sindaco Andrea Romizi, dei familiari di Marco Rufini e naturalmente dei Rionali che hanno partecipato alla realizzazione dei filmati. Presenza in massa anche della Compagnia del Grifoncello, in condivisione e a sostegno della rappresentatività storica di Perugia1416.

La serata si è svolta con attesa crescente, man mano che i rappresentanti dei Rioni precedevano la proiezione del proprio corto esponendone il concept. Ogni filmato ha seguito un approccio diverso, dalla ricerca d’archivio di origine all’ambientazione in luoghi bellissimi e poco frequentati, sconosciuti ai più, a fare da cornice alle storie. Tutti accolti con grandi applausi dalla sala, in uno spirito di sfida leale. I soggetti dovevano riferirsi a fatti documentabili, o della tradizione orale documentata, relativi al territorio perugino avvenuti, o originatisi, tra 1350 e 1450. La valutazione della giuria - costituita da Sara Paci Piccolo e Tommaso di Carpegna Falconieri, nelle loro specifiche competenze - ha dato conto di storia, scenografia e costumi analizzando con meticolosità ogni aspetto.

Il parere della giuria

“I giudizi – ha commentato la presidente di Perugia1416 Aps, Teresa Severini - sono stati molto netti, a volte anche troppo severi, a parer mio e di molti, ma si sa, devono essere indicazioni analitiche e costruttive e vanno accettate proprio nel modo che i giurati intendono, come uno sprone a migliorare alcuni aspetti che ai nostri occhi possono sembrare meno rilevanti rispetto alla creatività e al coinvolgimento e che, invece, ad occhi specifici, risultano penalizzanti. Ce ne è stato per tutti, pur nell’apprezzamento di altri aspetti storiografici: un allenamento per le prossime produzioni. Un vincitore doveva esserci e il Magnifico Rione di Porta San Pietro ha meritato il premio con un bellissimo cortometraggio. Ma tutti hanno vinto per il coraggio e l’entusiasmo profuso nello studio e nelle scene: ci hanno interessato e, come sottolineato anche dal Sindaco, ci hanno insegnato nuovi aspetti e nuove storie. Come, ad esempio, il Magnifico Rione di Porta Sant'Angelo con il viaggio nel tempo nella storia del Nobile Collegio della Mercanzia, o l’etimologia di Via della Sposa del Magnifico Rione di Porta San Susanna, o la storia del lebbrosario di Collestrada del Magnifico Rione di Porta San Pietro;  e ci hanno fatto anche sorridere con le ‘Piccanti confidenze’ del Magnifico Rione di Porta Eburnea, anch’esse originate da un documento d’archivio del 1418”.

Il corto vincitore

Non pervenuto il Corto del Magnifico Rione di Porta Sole, pertanto i filmati in gara erano quattro. Il corto vincitore del Magnifico Rione di Porta San Pietro si svolge intorno al lebbrosario dell’antico ospedale di Santa Maria di Colle, l’odierna Collestrada, fondato dal Comune di Perugia nel 1215. Anche qui si parte da un documento d’archivio per uno spaccato di vita quotidiana all’interno del borgo tra 1404 e 1405 che, fornendo notizie sui lavoratori dell’ospedale, sui lebbrosi, sui beni e prodotti della terra, sulle attività agricole connesse al volgere delle stagioni, costituisce una struttura articolata sulla quale si snoda il racconto figurato. Collestrada rappresenta, con il suo Cantinone, un vero viaggio nel tempo, nel quale, entrando, ci si ritrova all’improvviso nel Medioevo.  “Un luogo di alta suggestione, che già nella fiction Braccio 3.0 avevamo scelto quale ambientazione perfetta per le molte scene girate con i Grifoncelli per le storie di Braccio, così come lo è stata per queste del corto”, ha concluso Teresa Severini.

I giurati, in consultazione telematica, hanno così motivato la scelta del Magnifico Rione di Porta San Pietro: “Molto bella l’ideazione ed anche la regia/sceneggiatura. Interessante la visione dell’archivio e della fonte di riferimento, un registro di conti del primo Quattrocento: eccellente spunto per iniziare il percorso visivo. Fotografia accattivante e attenta alla parte evocativa. Forse avrebbe potuto essere maggiormente curato lo stacco tra le pagine del libro e la parte interpretata, che avrebbe potuto essere forse più narrativa e meno didascalica. Tuttavia, il cortometraggio risulta molto piacevole e coerente, sia dal punto di vista della storia che dell’abbigliamento (che è piuttosto accurato, con qualche piccola sbavatura, ma comprensibile)”.

Grande la gioia e la soddisfazione dei “Sanpietrini” per il lavoro fatto e per l’ambito premio, un grande piatto in ceramica raffigurante Braccio Fortebracci realizzato a Deruta dal laboratorio Sambuco. Premiata la voglia di realizzare qualcosa insieme, l’accuratezza e la tenacia, l’orgoglio per il proprio territorio e la lungimiranza che ha fatto loro superare molti scogli: alcune scene erano state addirittura girate, in previsione, alla mietitura e alla vendemmia.

Molto interessante il collegamento fatto da Giovanna Zaganelli, già docente di Critica letteraria e Letteratura Comparata dell’Università per Stranieri e moglie di Marco Rufini, tra il focus operato da Perugia1416 sul felice incipit di Rinascimento a Perugia operato da Braccio Fortebracci - da ricordare non solo come uomo d’arme ma anche come statista – e la narrazione. A partire dall’avvincente scritto di Marco con “Quasi Re”, alle tante iniziative ideate volte ad approfondire questo aspetto fino ai cortometraggi realizzati dai Rioni. Anche il Sindaco, che ha parlato dopo la visione dei corti e ha letto il verdetto dei giurati, ha trovato avvincenti le storie e le sceneggiature aggiungendo il suo plauso all’iniziativa. Romizi, che ha ringraziato la presidente Severini per la tenacia nella guida dell’associazione, complimentandosi per lo spirito di iniziativa dimostrata con le continue realizzazioni, ha auspicato una continuazione e un crescendo di questo bel concorso. Severini ha concluso plaudendo a tutti i corti per l’apporto dato e ringraziando i Rioni per avere anche in questa occasione voluto e saputo agire per la città.

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