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IL PERSONAGGIO Pittore di soldatini e miniature artistiche, a Perugia ce n'è uno dei pochi: è Francesco Farabi

Un genere artistico di nicchia ma non troppo, quello dei collezionisti di soldatini tratti dal mondo fantasy o dalla storia e dalla mitologia. Scopriamo la storia di un artista che decora questo tipo di "giocattoli per adulti"

Pittore di soldatini e miniature da collezione. Avreste mai pensato che esiste un lavoro (con una forte connotazione artistica, naturalmente) come questo?

Ebbene c’è, e a Perugia vive e opera uno dei pochi pittori in Italia di questo settore, certamente di nicchia, ma neanche troppo. Si chiama Francesco Farabi, perugino, classe 1980 e la sua storia lavorativa era iniziata diversamente.
“Sono un antropologo ed ero titolare fino a qualche anno fa di un’azienda che faceva allestimenti museali - racconta Farabi a Perugia Today - ma la passione per il modellismo e per i soldatini la avevo fin dai tempi del liceo, quando frequentavo il mitico negozio Il Principe Nero, in centro. Lì ho iniziato a dipingere i primi cavalieri. Ma non avrei mai pensato di farne poi un mestiere…”

E come è diventato in seguito un lavoro?

“Purtroppo come antropologo lavoravo tanto, ma non riuscivo a ricavarne da vivere, mentre avevo iniziato ad approfondire i contatti con il mondo della pittura di modellini, una vera comunità internazionale, anche tramite il negozio Brama di Perugia; qui da un semplice hobby, pian piano la richiesta da parte di collezionisti di pezzi unici aumentava e sono entrato in contatto con la Pegaso Models, azienda sul mercato da quasi 30 anni tra le più famose del mondo di produzione di soldatini. Nel giro di poco tempo sono stato assunto da questa grande realtà, per cui ora mi occupo di direzione artistica, graphic design e pitture di miniature”.

Che cosa rappresentano i soggetti di questi modellini o soldatini?

“Vanno dai componenti di eserciti per wargames a soldatini storici e personaggi fantasy, in dimensioni dai 28 ai 200 millimetri. Sono fatti prevalentemente in resina (prima erano per lo più in metallo che sta però andando in disuso), scolpiti da appositi scultori che lavorano sempre più spesso con il computer e si stampano con stampanti in 3D. Io sono principalmente un pittore”.

Chi acquista questo genere di modellini e qual’è il costo di un pezzo di questi?

"Chi compra i KIT sono per lo più modellisti appassionati che li prendono per montarli e dipingerli mentre i miei acquirenti sono in genere “collezionisti d'arte" che possono essere appassionati di storico o di fantasy o di entrambi per i quali si realizzano spesso pezzi unici; poi ci sono i giocatori di wargames che però acquistano miniature da gioco per lo più in scale piccole. I compratori forti sono generalmente in America, poi c'è l’Europa, ma si sta svegliando anche una parte dell’Oriente. I migliori pittori sono comunque concentrati in Europa. Il prezzo è molto variabile: i pezzi che realizzo io stanno,  per un 75mm, in una forbice tra 800/1200 euro, ma essendo un oggetto unico ogni pezzo fa storia a sé e può avere a seconda della complessità anche prezzi molto più alti. Per esempio abbiamo realizzato un’opera in collaborazione con uno scultore venduta per 9000 euro… I modellini in serie in kit non dipinti, invece, hanno costi molto più accessibili, un 75mm si aggira intorno ai 50/60 euro”.

Qual’è la parte più bella di questo lavoro?

“Sicuramente, questo è un ambiente in cui se hai le qualità emergi e se sei capace vieni fuori. La cosa strana è che quello che realizziamo alla fine è una sorta di giocattolo per adulti. Il pittore di miniature da un lato è un artigiano, dall’altro un artista. Lo assimilerei agli illustratori. Ma dovessi dire quale è la cosa più bella è che il fatto di essere pochi favorisce un incredibile scambio internazionale in cui fra professionisti ci si conosce tutti e ci si incontra durante gli eventi in giro per il mondo. Inoltre adoro insegnare che è una parte importante del mio lavoro".

Consigli per chi vuole iniziare in questa pratica?
“Ci troviamo in un’epoca in cui i bambini sono nativi digitali e le attività manuali sono andate perdute o comunque in secondo piano. Al contrario, visto che i videogame ormai li diamo per scontati, si potrebbe promuovere il ritorno a questo tipo di attività come la pittura. Dipingere è un’attività divertente e piacevole. Io stesso tengo dei corsi negli Stati Uniti con classi di 30 allievi, c’è un grande interesse verso questa disciplina. Quindi, per chi vuole provare, è molto più facile di quanto non sembri, basta lasciarsi un po' andare! I giocattoli infondo piacciono a tutti: a chi lo ammette e a chi… mente”.

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