rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

VISTI PER VOI Paolo Genovese debutta alla regia teatrale col suo "Perfetti sconosciuti"

Un'emozione per lui e per tutti noi

Paolo Genovese debutta alla regia teatrale con l’adattamento del suo ‘Perfetti sconosciuti’. Con emozione vera ed esiti strepitosi.

Viene giù il teatro, mai così pieno, fino al loggione. Con un pubblico, soprattutto giovanile, proteso a non perdere una battuta.

Si avvia alla conclusione una stagione teatrale di sicuro interesse. In cui la varietà e la qualità degli spettacoli sono state ampie e diversificate. Anche per assecondare le preferenze del pubblico storico, senza trascurare la sperimentazione e l’innovazione. Dei temi, degli autori, delle messe in scena e dei linguaggi.

“Perfetti sconosciuti” è un’opera che buca a tutte le latitudini. Lo testimonia la diffusione internazionale di cui gode.

Abbiamo incontrato Paolo Genovese, prima dello spettacolo, sul corridoio del primo ordine, scambiando una battuta augurale: ci è parso tranquillo sull’esito del suo lavoro. I fatti gli hanno dato ragione.

È nota la vicenda delle coppie di amici che, in una serata di amichevole convivialità, condividono segreti e cellulari. In quello che si rivelerà un gioco al massacro. Da cui emergono risvolti inconfessabili e tradimenti… (im)perdonabili.

All’uscita – data la temperatura confortevole – capannelli di spettatori a discutere come mai era accaduto. Inevitabile il confronto tra la versione cinematografica e quella teatrale.

Ne parlo con Daniele Corvi, amico di Genovese, anche per la compresenza in Umbria Film Commission: Genovese nel ruolo di Presidente, Corvi come componente del Consiglio d’Amministrazione. Corvi è peraltro sostenitore della prima ora di Paolo Genovese che portò nella seconda edizione del suo Love Film Festival 2016, proponendo, appunto, il film in una memorabile serata presso la sede dell’Azienda perugina Metalprogetti.

Parlando con Daniele, ne esce una constatazione: nella versione teatrale si ride molto, forse… anche troppo. Mentre il film suscitava riflessioni amare, perfino tragiche.

A cosa è dovuta la differenza, considerando che il plot e le battute sono di fatto le stesse?

La conclusione è che forse il pubblico, specialmente a teatro, ha bisogno di ridere. La risata liberatoria, anziché il sorriso un po’ amaro.

O forse si ride per prendere le distanze da situazioni in cui tutti potremmo cadere. Come dire: io non mi comporterei così.

Sta di fatto che lo spettacolo è bello e coinvolgente. E, se si ride un po’, spesso interrompendo la recita, vuol dire che il messaggio è andato a segno.

Gli attori sono tutti nel ruolo. Non c’è niente da cambiare. Eccellenti Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Anna Ferzetti e Valeria Solarino.

Piace anche la scenografia, semplice e insieme sofisticata. Eccellente l’intuizione dell’angolino della Luna, veramente geniale. Per scoprire intimità e complicità. Funziona anche il mega selfie finale, al momento dei saluti.

Aspetto – come molti altri spettatori – l’incontro di venerdì alle 17:30 per sentire le opinioni di Genovese e degli attori, intervistati dalla brava Sofia Coletti.

Certo è che lo spettacolo gira di brutto. E, al di là delle risate, ci ricorda che nessuno di noi può dirsi perfettamente innocente.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

VISTI PER VOI Paolo Genovese debutta alla regia teatrale col suo "Perfetti sconosciuti"

PerugiaToday è in caricamento