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INVIATO CITTADINO Sala dei Notari, Pasolini 'incontra' Penna

È il primo appuntamento della serie di conferenze legate alla mostra “Prospettiva Pasolini”, in atto alla Biblioteca Augusta e a San Matteo degli Armeni

Ai Notari, interessante conversazione con Francesca Tuscano sul tema “Pasolini e Penna”.

È il primo appuntamento della serie di conferenze legate alla mostra “Prospettiva Pasolini”, in atto alla Biblioteca Augusta e a San Matteo degli Armeni.

Francesca Tuscano, laureata in Lingua e letteratura russa e in Italianistica, si occupa soprattutto di storia dei rapporti tra cultura russa e cultura italiana, sui quali ha scritto diversi contributi. Ha tradotto dal russo numerosi saggi di letteratura critica su Pasolini e Leonardo da Vinci (quasi tutti ancora inediti in italiano). Ha anche pubblicato una monografia sulla Russia nella poesia pasoliniana (“La Russia nella poesia di Pasolini”, Book Time 2010).

La relazione si è incentrata sui rapporti fra Pasolini e il massimo poeta perugino, nato in Porta Sole. Nei cui confronti il poeta di Casarsa coltivò un’ammirazione smisurata, fino a definirlo “modello irraggiungibile”, “nostro massimo poeta vivente”, depositario di una grazia opposta all’orrore. Un poeta capace di vivere lo scandalo come “naturale corso degli eventi”. Un Penna in cui l’eros assume connotati di carattere valoriale con la levità dell’innocenza. La limpida leggerezza che percorre l’Antologia Palatina. Una pagina, quella penniana, identificabile come appunti d’esistenza, atti d’amore. Atteggiamento identificabile nel concetto espresso dal distico “Beato chi è diverso / essendo egli diverso”. Un poeta che si è lasciato scorrere addosso la vita entro il cui “dolce rumore” avrebbe voluto attraversare l’avventura esistenziale.

L’esposizione ha regalato il valore aggiunto della lettura di passi delle note pasoliniane su come “leggere Penna” (1950). E riferimenti godibili all’intenzione di Pasolini di proporre Penna come interprete cinematografico di Giotto. Invito cui l’imprevedibile Penna sembrò fornire un iniziale assenso, successivamente ritirato.

Un’esposizione brillante e persuasa, punteggiata da alcune rare immagini che raccontano la frequentazione fra i due massimi esponenti della poesia novecentesca.

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