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Spesasospesa.org, al via a Perugia il progetto per la solidarietà alimentare sul web

Il Comune di Perugia assieme alla Caritas Diocesana collaboreranno per gestire le richieste e le segnalazioni di intervento nelle situazioni di povertà e bisogno alimentare tramite la piattaforma per le donazioni

Impegno e solidarietà. Il Comune di Perugia, durante l'emergenza nazionale ormai non solo sanitaria, ma anche economica e sociale, aderisce a un'iniziativa nazionale per sostenere cittadini e piccole imprese agro-alimentari in difficoltà. Si tratta della rete nazionale SpesaSospesa.org, progetto nato e promosso dal Comitato onlus Lab00 e realizzata in collaborazione con la società Recuperiamo Srl, fornitore della piattaforma blockchain Regusto.

L'iniziativa è stata presentata oggi a Palazzo dei Priori, in occasione  della sottoscrizione dell’accordo tra Comune di Perugia, Recuperiamo Srl e Caritas diocesana di Perugia e Città della Pieve.

In che cosa consiste la rete SpesaSospesa.org

La rete è un contenitore che gestisce, attraverso la suddetta piattaforma, donazioni di denaro e di cibo fatte da aziende, associazioni non-profit e da volontari cittadini, che, attraverso la piattaforma stessa e con la collaborazione dei servizi sociali del Comune e della Caritas Diocesana, arrivano fino a coloro che ne hanno necessità. Il Comune di Perugia potrà inviare direttamente alla Caritas, attraverso i propri Servizi Sociali, le segnalazioni di bisogno dei cittadini.

Il ruolo del Comune di Perugia

Il Comune di Perugia, uno dei primi ad aderire a livello nazionale alla rete solidale, riveste in questa iniziativa un ruolo di raccordo, diffondendo il progetto tra le aziende, le associazioni e gli enti no profit e i cittadini stessi, al contempo fungendo da garante territoriale per la ridistribuzione del denaro e del cibo donato. La Caritas invece farà da responsabile dell’attività di gestione dei fondi e dei prodotti alimentari ricevuti, così come previsto dal regolamento stesso dell’iniziativa. Attraverso la firma dell’accordo, dunque, la Caritas stessa si assume l’incarico della distribuzione capillare dei beni alimentari, monitorata con l’hub logistico temporaneo e attraverso la tecnologia blockchain, che garantisce la completa e trasparente tracciabilità di ogni flusso.

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