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INVIATO CITTADINO La panchina sonora in memoria di don Francesco Spingola

Inaugurata a Corso Cavour, 84. Davanti all’ex chiesa di Santa Maria di Colle

Corso Cavour, 84. Davanti all’ex chiesa di Santa Maria di Colle inaugurata la panchina sonora in memoria di don Francesco Spingola (1932-2020).

Evento preceduto da un’esibizione del Coro San Faustino, diretto dal M° Daniele Lupo. Esecuzione di brani polifonici gregoriani scritti da Francesco Spingola nel cinquantesimo di sacerdozio. Letture a cura di Maria Assunta Carloni e Girolamo Sciarrini, coordinate da Antonella Ubaldi.

Esecuzione di brani musicali per organo, col M° Gabriele Canu.

Poi il momento più atteso: quello della scopertura di questo capolavoro che riconduce ad unità architettura, musica, design, storia, memoria.

Ricordo che effettuammo una visita a casa di don Francesco insieme agli amici Leonardo Varasano, Massimo Pici, la signora Teresa, l’architetto Mauro Monella che, in quel periodo, seguiva i lavori di restauro della chiesetta. Promettemmo, e ci ripromettemmo, di adoperarci per completare l’opera di rifacimento del sagrato, con l’accoltellato in mattoni malandato. 

FOTO - La panchina sonora in memoria di don Francesco Spingola


(Foto esclusive Sandro Allegrini)

Nell’occasione, Mauro Monella buttò giù la promessa di progettare il capolavoro inaugurato proprio ieri.

La panchina musicale è stata scoperta da una nipote e una piccola pronipote di don Francesco. La targhetta sull’opera riporta la frase “La musica esprime l’essenza divina dell’uomo”. La firma è “Gli amici”, perché non poteva non dirsi amico di Francesco quanti abbiano avuto la buona sorte di conoscerlo e, inevitabilmente, di amarlo.

Dunque, la piazzetta antistante l’Auditorium, oggi ospita la panchina sonora. Che si pone in linea di continuità con l’attività che si svolge all’interno, quella dell’Istituto musicale “Girolamo Frescobaldi” al cui timone sta oggi il clarinettista internazionale Guido Arbonelli, degno erede di don Spingola.

“La panchina – scrive Monella – evoca la figura di una nota musicale. È sviluppata come una scultura urbana per arredare garbatamente il contesto piazzetta/salotto”.

È realizzata in cemento performante, amalgamato con resina e quarzo naturale. La seduta simula una tastiera di pianoforte.

Insomma: la stessa panchina è come una nota che vola dal pentagramma per distendersi sulla piazzetta e invitare il passante a un momento di pausa, di riflessione, di condivisione di valori culturali e religiosi.

Credo proprio, caro Francesco, che – da lassù – ti sarai goduto questo momento in cui amici e comunità di artisti hanno invocato il tuo nome. Presenza forte nell’assenza.

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