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NO alla ‘pacificazione’ del 1947 come tentativo di revisionismo storico, dicono alcuni Gruppi consiliari e comuni cittadini

L’altra campana - NO alla ‘pacificazione’ del 1947 come tentativo di revisionismo storico, dicono alcuni Gruppi consiliari e comuni cittadini.

Il NO è legato all’iniziativa dell’Isuc, proposta in occasione del 25 aprile 2021 (quella di far incontrare i figli dei due promotori dell’iniziativa e, in qualche modo, rilanciarla). Difatti al Monumentale si sono incontrati e stretta la mano i figli di quei giovani di allora (il partigiano Corrado Sassi e il repubblichino Bruno Cagnoli).

Nostalgico ricordo di un “come eravamo” o maliziosa operazione di revisionismo politico-ideologico?

Il Gruppo del Partito Democratico al Comune di Perugia, il Capogruppo del Pd alla Regione Umbria, Tommaso Bori, Idee Persone Perugia e Rete Civica Giubilei hanno duramente stigmatizzato commentando: “A Perugia sembra che non ci sia limite al peggio, né alle provocazioni”. Definendo quella proposta come “un’iniziativa a metà strada tra la provocazione politica e la strumentalizzazione della storia, scegliendo di celebrare la cosiddetta Pacificazione di Perugia”.

La lettura di questo evento è stata epitetata come “una sorta di contromanifestazione, che ricordava e celebrava il tentativo di riconciliazione tra giovani comunisti ed ex fascisti, che nel ’47 si recarono insieme al Cimitero di Monteluce per deporre una corona d’alloro ai caduti”.

Altrettanto duro il giudizio sul presidente dell’Isuc Valter Biscotti il quale “cercando di dimostrare che tutti furono insieme carnefici e vittime – in un’impossibile rivalutazione dei fascisti – si è attirato aspre critiche e imbarazzati silenzi da più parti, tutte consapevoli che il 25 aprile non si celebrano i caduti della guerra ma la sconfitta definitiva del fascismo” [nell’occasione, nel mese di aprile di quest’anno, era stato ristampato, a cura dell’Isuc, il volume di Corrado Sassi “Quel capodanno perduto. Perugia 1 gennaio 1947”, con una nota introduttiva di Valter Biscotti. Modificando il titolo originale che recitava integralmente “Rose e latrine fra i Cesari. Quel capodanno perduto”, ndr.].

LE REAZIONI AL DOCUMENTATO RESOCONTO SU QUESTE PAGINE. Da ultimo, in reazione alla cronaca (diffusa sulle pagine di Perugia Today) di una partecipata conversazione tenuta da Leonardo Varasano in via del Tornetta, nella sede dell’Associazione Culturale Porta Santa Susanna, si sono manifestate vivaci reazioni nei social.

Fra esse ricordiamo quella del Presidente della Società di Mutuo Soccorso Primo Tenca, dell’ex senatore Leonardo Caponi (che intervenne in presenza anche in coda alla relazione dello storico Varasano), di Stefano Vaselli, Presidente della Banca del Tempo di Perugia, dell’attore e intellettuale Mirko Revoyera. Tutti concordi nel criticare duramente l’iniziativa del 25 aprile scorso, indicandone ambigue finalità.

Per quanto ci riguarda, tanto dovevamo ai lettori per completezza d’informazione. Consideriamo che appartenenze professate e prese di posizione tra gli schieramenti confliggono con l’etica del giornalismo. Riteniamo sufficiente riferire lo stato delle cose, e delle diverse idee, con chiarezza ed onestà.

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