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Gli amici di Orto Sole piangono la scomparsa del mite Gianfranco Pannacci

Una persona taciturna, pensosa, amante della città

Gli amici di Orto Sole piangono la scomparsa del mite Gianfranco Pannacci. Una persona taciturna, pensosa, amante della città che osservava con occhio innamorato. Piastrellista e addetto del settore edile, Gianfranco era rimasto senza lavoro, sopravviveva grazie a una pensione di invalidità e campava di pubblica assistenza. Si era appoggiato alla Caritas: gli avevano trovato una modesta dimora che condivideva con un altro soggetto fragile. Ci parla di lui Eros Labanca, cui si deve in parte il progetto degli orti sociali, con ingresso alle scalette di via delle Prome.

Dopo una lunga malattia, sopportata con stoica accettazione, Gianfranco ci ha lasciati. Ma resterà con quanti gli hanno voluto bene e ricorderanno il suo sorriso, la sua discrezione.

Il suo amore per la terra era divenuto proverbiale. Si era buttato anima e corpo nell’esperienza Orto Sole. Ripulendo, bonificando, rendendo vivibile, produttiva, e perfino bella, quella terra terrazzata, scoscesa sotto Porta Sole, fra le Prome e via Pinturicchio.

Un tempo c’erano gli ortini coltivati dagli anziani di via della Volpe. Poi l’abbandono, l’affitto agli studenti, la maleducazione di chi ci aveva lanciato elettrodomestici dismessi, reti da letto, immondezze di ogni genere, rendendo quel luogo inagibile e invivibile. A Gianfranco si deve gran parte del risultato proficuo di quegli orti, tenuti come un giardino. I funerali si sono svolti stamattina, sabato 8 agosto, alle ore 9.30 presso la chiesa di Santo Spirito (via del Parione, Perugia).

Uno dei problemi è costituito dalla necessità di reperire fondi per sostenere le spese funebri. Chiunque volesse fornire un contributo può lasciare una libera offerta in una cassettina apposta davanti alla chiesa, oppure tramite una donazione sul conto corrente dell’Associazione con causale “Funerale Gianfranco” (IBAN IT65S0359901899050188533991).

Gli amici rivolgono un ringraziamento speciale alle persone che si sono prese cura di lui durante la malattia, in particolare gli amici e soci Elena, Antonio e Gabriele e tutto il personale dell’Hospice di Perugia.

Ciao, Gianfranco. Sei tornato alla terra che tanto amavi. Lo hai fatto con dignità e riservatezza. Come tuo costume.

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