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L'ordinanza anti zanzare entra in vigore, le regole a Perugia: multe fino a 500 euro

E’ entrata in vigore dal primo aprile l’ordinanza del Comune di Perugia che detta le misure preventive per il controllo dello sviluppo delle zanzare

E’ entrata in vigore dal primo aprile l’ordinanza del Comune di Perugia che detta le misure preventive per il controllo dello sviluppo delle zanzare.

Il provvedimento, scrive la Usl Umbria 1, "dispone che nel periodo compreso tra il primo aprile ed il 31 ottobre 2022 tutti i cittadini, gli amministratori condominiali, le società che gestiscono le aree di centri commerciali, artigianali, industriali, tra i quali i gommisti, devono attenersi alle seguenti disposizioni: non abbandonare negli spazi pubblici e privati, compresi terrazzi e balconi, contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea; prosciugare completamente le piscine non in esercizio e le fontane o in alternativa eseguirvi adeguati trattamenti larvicidi oppure immettervi pesci larvivori; trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque, ricorrendo a prodotti contro le larve di zanzara, acquistabili presso farmacie e rivendite di prodotti per l’agricoltura e di conservare il documento di acquisto dei prodotti utilizzati autonomamente che potrà essere mostrato in caso di controllo. Si ricorda che sono previste sanzioni per gli inadempienti".

“L’importanza di attuare le indicazioni espresse dalla Usl Umbria 1 – spiega il dottor Alessandro Maria Di Giulio, responsabile dell'attività di disinfestazione del Servizio  di Igiene e Sanità Pubblica dell'Azienda Sanitaria – dipende dal ripetersi nel corso di questi ultimi anni di episodi di epidemie connesse con la puntura delle zanzare. Ricordiamo l’estate 2007 quando si verificò la prima epidemia accertata in Italia da virus di origine tropicale denominato Chikungunya nell’area del ravennate trasmessa dalla zanzara tigre (Aedes albopictus). Nel 2009 si sono verificati, in otto province del nord Italia, numerosi casi di contagio da West Nile Disease (WND), febbre del Nilo veicolata dalla zanzara autoctona Culex pipiens.  Nel corso dell’estate 2017 si è verificata una epidemia di Chikungunya in Italia, nella Regione Lazio e nella Regione Calabria e nel corso dell’estate 2020 sono stati registrati in Veneto i primi casi autoctoni di Dengue. Come riferito nell’ordinanza – conclude Di Giulio – ‘l’intervento principale per la prevenzione di queste malattie è la massima riduzione possibile della popolazione delle zanzare e che, pertanto, è necessario esercitare la lotta alle zanzare agendo principalmente attraverso la rimozione dei focolai larvali e con adeguati trattamenti larvicidi’”.

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