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Omicidio stradale, stretta in Umbria: nuove procedure per individuare ubriachi e drogati al volante

Firmato il protocollo operativo tra Regione Umbria e Procura generale di Perugia

Omicidio stradale, nuovo protocollo d'intesa tra la Regione Umbria e la Procura generale di Perugia. L'obiettivo è quello di "definire in modo chiaro le modalità per permettere l’accertamento medico legale e tossicologico dei soggetti coinvolti in incidenti stradali". 

Il documento, scrive la Regione Umbria, "stabilisce la procedura per il prelievo di campioni biologici di urina e sangue dei conducenti coinvolti che afferiscono alle strutture sanitarie in quanto bisognosi di cure mediche, oppure nei casi in cui i conducenti non sono bisognosi di cure mediche e vengono condotti in ospedale per accertamenti tecnici".

Nel procotllo "è definita la modalità per attivare la catena di custodia in caso di incidente stradale con esito mortale ed in caso di incidente con lesioni gravi e gravissime, previa disposizione dell’Autorità Giudiziaria notiziata dalla Polizia Giudiziaria, con il rilascio di refertazione finale valida ai fini medico-legali". E ancora: "Per garantire la massima professionalità degli operatori coinvolti e addetti agli accertamenti, è stato stabilito di creare un’interazione ed una più proficua collaborazione tra tutti gli operatori coinvolti in modo da costituire una “rete” istituzionale per superare e risolvere eventuali difficoltà operative".

Con il documento, "A livello regionale", è stata "individuata la rete sanitaria dei presidi ospedalieri che sono distribuiti in Umbria che è suddivisa in due livelli a seconda della dotazione di idonea strumentazione e apparecchiature per il compimento delle analisi di screening, di conferma e di strumentazione e luoghi idonei alla conservazione e custodia del campione biologico prelevato all’individuo". La procedura "inizia con l’esecuzione del prelievo nei seguenti presidi ospedalieri dotati di Pronto soccorso: Azienda Ospedaliera di Perugia - Ospedale di Perugia, Azienda Ospedaliera di Terni – Ospedale di Terni, USL Umbria 1, USL Umbria 2".

A firmare il documento sono la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il procuratore generale della Repubblica di Perugia, Sergio Sottani, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, Raffaele Cantone, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni, Alberto Liguori, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, Alessandro Giuseppe Cannevale e il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Perugia, Giovanni Rossi.

La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, il Procuratore Generale della Repubblica di Perugia, Sergio Sottani, e il sostituto procuratore Generale della Repubblica di Perugia, Claudio Cicchella, hanno spiegato i contenuti del nuovo documento: "Rifacendosi alla normativa sull’omicidio stradale introdotta nel 2016, il protocollo indica le procedure da seguire, nei casi di incidenti con feriti o decessi, per permettere di individuare puntualmente eventuali cause dovute all’uso di stupefacenti e alcol da parte dei conducenti delle vetture coinvolte".

"Il protocollo, frutto di un prezioso lavoro congiunto - sottolinea Coletto – stabilisce una procedura che va a certificare quello che è un obbligo dirimente in caso di incidenti con conseguenze gravi per le persone e di assoluto sostegno alle procure. Era quindi necessario stabilire in modo dettagliato il comportamento che il personale sanitario deve tenere in questi casi, ma altresì definire le procedure per la trasmissione del materiale prelevato in catena di custodia ai laboratori idonei all’effettuazione degli esami".

  Il procuratore Sottani evidenzia che il documento sottoscritto "è frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto le Procure e la Regione Umbria anche attraverso il suo sistema sanitario. Con il protocollo – aggiunge – si va a disciplinare un ambito che ha una sua pericolosità per il numero di incidenti che avvengono, ma anche perché esiste un problema di certezza dell’accertamento. In questo modo anche le difese dei soggetti coinvolti vengono garantite, visto che non si tratta di un’elencazione di norme, ma sono stati definiti aspetti concreti e procedure".

Chicchella spiega che "l’esigenza primaria sia stata proprio quella di fare accertamenti approfonditi che servissero per gli atti processuali favorendo il raccordo tra chi interviene sul posto e poi chi in concreto dovrà continuare a lavorare sul caso".    

Per la presidente Tesei "con il protocollo si attua la legge del 2016 e si fa chiarezza oggettivizzando la procedura. Inoltre – ha proseguito – si lancia un messaggio importante ai cittadini e può rappresentare anche un monito per tenera alta l’attenzione sul fatto che bisogna sempre fare molta attenzione quando ci si mette alla guida di un’auto".

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