INVIATO CITTADINO Museo paleontologico di Pietrafitta. Quegli elefanti preistorici hanno smesso di barrire
Adoperarsi per sentirne ancora la voce. Quel museo chiuso è una vergogna e occorre riaprire
Museo paleontologico di Pietrafitta. Quegli elefanti preistorici hanno smesso di barrire. Cosa fare per sentirne ancora la voce.
Nell’ex miniera d’età quaternaria sono stati rinvenuti fossili di elefanti, rinoceronti, tartarughe con un’età stimata intorno al milione di anni. Oltre a ben 14 specie diverse di roditori, scimmie, ungulati, pesci, anfibi, rettili, uccelli, proboscidati.
Una rara collezione di zanne di elefanti preistorici, materiali che un tempo venivano conferiti nel forno come combustibili. Reperti frammisti alla lignite e salvati dalla combustione. Luigi Boldrini, capoturno di miniera, organizzò la raccolta e la conservazione dei materiali trovati durante gli scavi. Reperti di lusso, ormai ignorati.
Il gruppo consiliare Civica Piegaro con il suo Capogruppo Augusto Peltristo, insieme ai Consiglieri Roberto Pinzo, Gianmaria Tei e alla Paleontologa Adria Faraone, prendono carta e penna, mettono nero su bianco, con convinzione e caparbietà.
“Il Boldrini – sostiene Augusto Peltristo – ha le potenzialità per diventare un polo di cultura paleontologica e naturalistica”.
“Occorre, dunque, far rivivere un’area abbandonata, attrarre visitatori e ricercatori, esaltare un valore aggiunto alla ricchezza archeologica presente nella Regione Umbria”.
Lettera alle autorità politiche e amministrative per sollevare una questione irrinunciabile. Missive inviate ai Ministri di Cultura e Turismo, Sangiuliano e Santanchè, alla Regione dell’Umbria Tesei e Agabiti e alla Direzione Regionale dei Musei Umbri Pierini, per riportare nuovamente l’attenzione sulla complessa situazione del Museo Paleontologico Luigi Boldrini di Pietrafitta.
Insomma: quel museo chiuso è una vergogna e occorre riaprire.
