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Martedì, 23 Aprile 2024
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Teatro Riccini, Ponte Felcino. Musica ‘pucciniana’ col valore aggiunto della poesia perugina. Un singolare esperimento artistico

Teatro Riccini, Ponte Felcino. Musica ‘pucciniana’ col valore aggiunto della peruginità. Un singolare esperimento artistico, quello compiuto da fra’ Alessandro Giacomo Brustenghi, la Voce di Assisi.

Il frate-tenore, compositore, direttore di cori e religioso di altissima spiritualità si è cimentato in un’operazione in grado di coniugare musica e poesia. Insomma: canto lirico e purezza di ispirazione poetica dei due scrittori perugini Claudio Spinelli e Nello Cicuti.

Diversi per educazione e cultura, ma profondamente uniti da una persuasa peruginità, espressa nelle forme di una radicata appartenenza alla temperie identitaria della Città del Grifo.

Complici in questa straordinaria avventura (che si tradurrà presto in un ciddì) i cantanti Chiara Franceschelli, Sarah Piccioni, Claudio Rocchi e lo stesso Alessandro Brustenghi, tenore. Hanno interpretato brani costruiti in solidale armonia coi testi dei due poeti. Parole e musica relativi al nostro dialetto e a Perugia, uno spaccato storico-antropologico, riflessioni su amore e amicizia, rispetto per la natura e gli animali, affetti familiari.

Li ha accompagnati al pianoforte Manuel Magrini (Premio Luttazzi e Premio Arigliano, nel suo cospicuo medagliere), con intervalli poetici, alternati al canto, interpretati da Leandro Corbucci.

Pubblico numeroso, interessato. E perfino commosso. Presente, fra gli altri, Daniele Spinelli, figlio del grande Claudio.

Presentazione e coordinamento del nostro Sandro Allegrini, convinto sostenitore di un’operazione artistica avente carattere di eccezionalità.

Grande soddisfazione espressa anche da Paolo Zuccaccia, presidente del Gruppo teatrale ‘Nduèlle, cui è affidata la gestione del Teatro, tornato a nuova vita dopo un’accorta operazione di recupero e riqualificazione.

Lo spettacolo verrà riproposto il 4 dicembre alla Sala dei Notari, grazie all’interessamento dell’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano. Saranno della partita anche i cantanti lirici Chiara Giudice (soprano), il tenore Davide Sotgiu e il baritono Giulio Boschetti, attualmente impegnati in tournée.

Il preludio in lingua perugina è stato scritto dallo stesso fra’ Alessandro. Il coro finale “La filastrocca de la nonn’Asunta” ha toccato le corde del sentimento. In quanto, in questo scritto, Claudio Spinelli, rievocando l’amata figura della nonna, ne narra la vita di sacrificio, affrontata con gioioso senso del dovere. I tanti ruoli di lavoro, in casa e fuori, da lei svolti con alacre impegno. Adempimenti avvertiti come necessari in una vita che ignorava i limiti imposti dalla fatica, superata con la forza dell’amore.

Una bella lezione. Spendibile ancor oggi. Almeno in chiave di commossa rievocazione di valori e sentimenti.

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