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"Premiare sul palco di Sanremo gli studenti perugini che hanno fatto arrestare due bulli": ma il Festival non risponde

La richiesta inviata più volte ai vertici da parte del movimento anti-bullismo che da tre anni portano lezioni di antiviolenza in tutte le scuole d’Italia

Un'altra occasione persa per il Festival di Sanremo per mandare un segnale positivo a milioni di italiani. Soprattutto a tanti, tantissimi giovani che da stasera vedranno e ascolteranno il Festival dei Fiori targato Amadeus. L'occasione persa (nel silenzio più totale) è quella di premiare sul prestigioso palco della canzone italiana quei straordinari studenti perugini che hanno avuto il coraggio non solo di difendere un proprio compagno dal bullismo ma hanno "parlato", denunciando tutto e facendo intervenire le forze dell'ordine e la magistratura per fermare i bulli. I compagni di classe, insieme ad un professore, dopo mesi di maltrattamenti, hanno sottoscritto un esposto, inviandolo alla Direzione scolastica che l’ha trasmesso alla Questura di Perugia. 

Sono così partite le indagini: i due bulli, minorenni, sono stati arrestati e collocati in una comunità di recupero. Bulli che non avevano esitato ad infierire con un mozzicone di sigaretta accesa sul collo del ragazzino bullizzato. Tralasciamo le offese e le umiliazioni che sono state documentate dagli inquirenti. Ma tornando al Festival: il movimento anti-bullismo Mabasta - il loro slogan è: “Fai agli altri ciò che vorresti che gli altri facessero a te” - voleva premiare la classe (liceo perugino) che aveva dato l'esempio a tutto il Paese. Con quel premio, ovviamente, si voleva mandare un messaggio di speranza anche a tutti i ragazzi bullizzati. E per fare questo hanno scritto direttamente all'organizzazione. Risultato: un silenzio assordante.  

“Volevamo premiare questa classe di eroi sul palco di Sanremo per lanciare un appello a tutti i giovani - hanno raccontato (a Lecceprima, sito di informazione del nostro gruppo Citynews) i ragazzi di Mabasta che da oltre tre anni portano lezioni di antibullismo in tutte le scuole d’Italia. - Ma dal Festival non abbiamo ricevuto alcuna risposta"

«Abbiamo scritto più volte alla mail ufficiale del Festival di Sanremo, senza risposta – hanno raccontato i ragazzi di Mabasta – abbiamo chiesto non più di tre minuti per rendere nota questa bellissima storia, un gesto semplice ma anche da “superoi”. Questa straordinaria classe di Perugia ha eseguito alla lettera ciò che andiamo a dire da oltre 3 anni in tutte le scuole d’Italia, ossia che gli “spettatori” devono smettere di esserlo e, tutti insieme, devono aiutare le vittime in ogni modo possibile.  Volevamo che tutti i ragazzi d’Italia venissero a conoscenza di questa bella storia e volevamo premiare il coraggio e il gesto altruistico. Quale migliore occasione del Festival di Sanremo, con milioni e milioni di italiani all’ascolto?». 

Alla fine, il movimento Mabasta premierà lo stesso la classe, magari con meno riflettori e minore risonanza, ma ciò che la classe di Perugia ha fatto è profondamente emblematico e merita interesse e plauso. E gli italiani che pagano il canone Rai meriterebbero anche un servizio pubblico che informa su questi gesti di ordinario eroismo. 

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