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Mostra di Venanti alla Penna. Atto d’amore reciproco, fedele, indefettibile. Con la città di Perugia e col suo geist

Mostra di Franco Venanti alla Penna. Atto d’amore reciproco, fedele, indefettibile. Con la città di Perugia. E col suo geist.

Questo il messaggio lanciato dal pictor optimus, convintamente assecondato da Leonardo Varasano: come amministratore, come persona di cultura, come uomo.

È l’evento degli eventi, dopo due anni di sofferenza claustrofobica da covid. Più volte rinviato, viene adesso alla luce. Con la curatela di Mimmo Coletti ed Eugenio Giannì. Col corredo di un bel catalogo edito da Futura: ‘Tra il colore e il bianco e nero’ (pp.108 euro 25). E l’allestimento – per i b/n – dell’architetto Francesca Giugliarelli. Con l’impegno di Maria Luisa Martella e di tutto il personale dell’assessorato. La mostra è aperta fino al 9 gennaio 1922. Ci sarà tempo, ma non rischiate di perderla!

Una mostra, dunque, nata sotto il segno dell’amore. Quello che Venanti è capace di tradurre in suggestioni pittoriche, scultoree e filosofiche. Narrazioni declinate in attività del suo Circolo Bonazzi (fondato con Gerardo Dottori e col fratello Luciano), del suo ruolo di consigliere comunale, assolto con passione e competenza, della sua vocazione grafico-narrativa (ne sa qualcosa l’Inviato Cittadino che con Venanti ha realizzato “Perugia-Italia-Mondo…”, il libro a quattro mani con Roberto Battiston ed altro), della sua azione instancabile a favore della città. Non senza polemiche puntute e critiche pepate. Ma sempre “da innamorato”. Che si arrabbia, più di tutto, quando a fargli un torto è proprio chi più ama.

“Un omaggio – queste le parole di Varasano – a ciò che Franco è stato, è e sarà. Un degno riconoscimento a ciò che ha fatto, fa e farà”.

Uno il messaggio, inequivocabile, lanciato ai giovani dall’anziano-eternamente giovane di testa e di cuore: “Alzate gli occhi verso il cielo. Non limitatevi alla constatazione e alla rassegnata accettazione dell’esistente”. Questo l’incoraggiamento che ci sentiamo di consigliare a figli e nipoti. Noi che – dice Venanti associandomi alla compagnia – stiamo ancora sulle barricate. Senza rimpianti. A Muso duro. Duri dal cuore tenero, imbevuto di peruginità.

Oggi pomeriggio, alle 17:00, in Sala dei Notari la presentazione. Proiezione del documentario realizzato dal fotografo e film maker Marco Nicolini. Insieme anche a festeggiare il compimento delle novantuno primavere di un Maestro di arte e di vita. Del quale ci onoriamo di essere amici.

Indimenticabile l’esergo ai giovani: “Volate alto. Non rinunciate ai vostri sogni. Il libro più bello è quello della vita. Leggetelo!”.

Volate alto, dunque, come quegli ombrelli del trittico in b/n “Libertà”. Anelito verso l’alto, sospesi da un alito di vento. Quel soffio che sentiamo dentro, che ci fa sentire figli del mistero, del cosmo, della luce.

Perché a indicarci la strada sarà un uomo che, come lo Charlot di Chaplin, prosegue il suo cammino nell’eterna strada del mistero, imperscrutabile e affascinante, della vita. E non porta la bombetta, ma l’immancabile Borsalino. Grazie, Franco. Grazie, Maestro. Dire che ti vogliamo bene è poco. Dire che Perugia ti merita e tu meriti Perugia è la pura verità

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