INVIATO CITTADINO “Giochi di ombre e di pietre” alla Domus Pauperum della Mercanzia
La mostra di Mario Pizzoni aperta fino a 26 marzo
In atto, alla Domus Pauperum della Mercanzia di corso Garibaldi, la mostra di Mario Pizzoni “Giochi di ombre e di pietre”. Aperta fino a 26 marzo.
Dice di sé l’artista: “Sono nato a Foligno ma, quasi cinquanta anni fa, salendo con la filovia nell’acropoli, mi sono innamorato di Perugia e ho deciso di farne la mia città d’elezione”.
È così diventato un abitante del Borgo d’Oro, dove vive appartato, ma amatissimo dai residenti che hanno tenacemente voluto questo evento espositivo. In primis l’Associazione di quartiere Vivi il Borgo di Franco Mezzanotte e Martina Barro.
Tante le opere in mostra: “La maggior parte – confessa – le ho realizzate durante questo biennio di pandemia”.
Vari i materiali: metallo, pietra delle cave Borgia di Tuoro, tela e carta.
Mario chiede di essere fotografato vicino a una delle opere alle quali è più legato. E ci parla di colui che l’ha ispirata: tale Pietro Ubaldi, personaggio ben noto nell’eugubino, che ritiene dotato di spirito profetico. Ha lasciato ben 24 volumi intrisi di religiosità laica. Le notizie su Ubaldi le ha raccolte nel territorio dove il personaggio insegnò e fu amatissimo. Vivendo isolato in una casina vicina alla Gola del Bottaccione. Molte informazioni gli provengono dall’ingegner Mario Belardi, padre del nostro amico Paolo.
Mario Pizzoni non è uno sconosciuto e molte sue opere in ferro stanno esposte permanentemente nel parco di Maria Pia Minuti, figlia del noto imprenditore perugino Armando.
Pizzoni riusa materiali dismessi e conferisce loro dignità attraverso un utilizzo artistico caratterizzato da una forte originalità. Le sue opere (sculture e disegni) non sfigurano accanto ai numerosi grifi passanti che ornano la parete di fondo della Domus Pauperum, antico dormitorio. Un confronto non una sfida: un dialogo ininterrotto fra artisti del medioevo e uno del terzo Millennio.
